La Nuova Sardegna

A Sassari il numero di chi chiede aiuto è cresciuto del 40%

A Sassari il numero di chi chiede aiuto è cresciuto del 40%

Duemila ascolti nel 2013 al Centro di ascolto della Caritas di Sassari, il 40 per cento in più dell’anno precedente. È uno degli indicatori che più fotografa un fenomeno nuovo di bisogno e povertà...

02 aprile 2014
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Duemila ascolti nel 2013 al Centro di ascolto della Caritas di Sassari, il 40 per cento in più dell’anno precedente. È uno degli indicatori che più fotografa un fenomeno nuovo di bisogno e povertà con cui si deve confrontare la città di Sassari. «La nostra difficoltà, prima ancora che intervenire sui poveri tradizionali che hanno fatto della loro povertà una rassegnazione – spiega don Gaetano Galia, direttore della Caritas sassarese (nella foto)– è relazionarci con i nuovi poveri, commercianti, impiegati, ex piccoli imprenditori, persone che hanno problematiche di tipo depressivo, che hanno subito delle separazioni familiari. Le nuove povertà non si mettono in fila, perché hanno una dignità particolare. Dobbiamo incontrarli, in luoghi discreti, non esposti». Don Galia si preoccupa di un “pericolo Caritas”: « È quello di istituzionalizzare l’aiuto organizzando servizi, come mense e ostelli, invece di stimolare la solidarietà. Nel primo dopoguerra tutte le famiglie erano in difficoltà ma tutte si aiutavano tra loro. Dobbiamo tornare a quello spirito. Oggi la chiesa è sempre di più stimolata a uscire da queste benedette sacrestie e andare nelle periferie a incontrare i poveri, invece che aspettare. È importante, in questo senso, il lavoro di animazione per sensibilizzare verso la solidarietà, la legalità e il mondialismo , che stiamo portando avanti con circa 200 giovani delle varie scuole sassaresi e che ha coinvolto oltre mille ragazzi negli ultimi 5 anni. È un investimento immateriale e valoriale che darà i suoi frutti». (f.t.)

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