La Nuova Sardegna

Il sindaco: «Non meritiamo tutto questo»

Il sindaco: «Non meritiamo tutto questo»

Comiti attacca la magistratura, il prefetto e la Regione e convoca il consiglio comunale per strada

01 aprile 2014
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LA MADDALENA. Ieri mattina il sindaco Angelo Comiti era a Fangotto per portare la solidarietà dell’amministrazione comunale ai proprietari della prima casa abbattuta dalle ruspe della Procura. Questa mattina, alle sei, l’intero consiglio comunale è stato invece convocato, in seduta straordinaria e a oltranza, davanti alle scuole sottufficiali, in segno di protesta per l’arrivo delle ruspe. La clamorosa decisione è stata intrapresa ieri sera al termine di una tesissima seduta consiliare. «Questa città, questa popolazione e questo territorio – ha detto ieri sera Angelo Comiti, scuro in viso per la rabbia repressa per l’intera giornata – non meritano questo trattamento dallo Stato. Ho chiesto più volte al procuratore della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi di non dare avvio, temporaneamente, alle ruspe. Sono rimasto inascoltato, come non mi ha ascoltato il prefetto di Sassari, Salvatore Mulas, e tutte le alte cariche della Regione e dello Stato, che tanto devono all’isola della Maddalena. Non sono un sindaco favorevole all’abusivismo, anzi lo combatto da sempre, ma tra questi casi ve ne sono diversi che meritano una attenzione diversa da parte delle istituzioni. Ho fatto presente al procuratore della Repubblica di Tempio che la mia amministrazione non ha immobili e fondi necessari per ospitare le persone che verranno private di un tetto, e in molti casi si tratta di famiglie che hanno necessità di aiuti economici anche per mangiare, non soltanto per pagare le multe e sanzioni che avrebbero potuto sanare le loro posizioni davanti alla legge. In molti casi abbiamo anche prospettato la possibilità di un intervento in deroga da parte dell’amministrazione regionale, anche perché ogni possibilità di intervento attraverso le sanatorie di Stato sono state precluse da quanto l’intero territorio maddalenino è diventato parco nazionale. Chi ci sta rimettendo la casa non possiede altro, mentre ci sono, anche sull’isola, situazioni che meriterebbero una più accurata attenzione da parte dell’autorità giudiziaria. La popolazione che amministro vanta diverse linee di credito dallo Stato per le tante, troppe ingiustizie che si sono accavallate nel tempo: il mancato G8 e la mancata riconversione turistico ambientale, un fantascientifico e inesistente sviluppo socio economico basato sulla presenza di un parco nazionale imposto dallo Stato, senza alcuna contropartita». (g.p.c.)

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