La Nuova Sardegna

dopo lo stop al piano cappellacci

Nuovo Ppr, si apre il confronto

Oggi incontro fra l’assessore Erriu e l’associazione dei costruttori

31 marzo 2014
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CAGLIARI. Dopo aver “sterilizzato” il piano paesaggistico approvato dalla giunta Cappellacci due giorni prima delle elezioni regionali, la giunta Pigliaru apre questa mattina il confronto con le associazioni delle imprese. La prima a illustrare le proprie ragioni all’assessore all’Urbanistica, Cristiano Erriu, sarà l’Ance Sardegna, l’associazione regionale dei costruttori. Forse la più difficile da convincere che il piano targato Cappellacci era viziato da «palesi illegittimità», come ha sottolineato il governatore Francesco Pigliaru dopo la riunione di giunta che ha azzerato il Pps (piano paesaggistico dei sardi) per tornare al vecchio Ppr (piano paesaggistico regionale) approvato dalla giunta Soru nel 2006.

Poco più di un mese fa l'Ance, con il suo presidente regionale Maurizio De Pascale, si era schierata apertamente contro l'impugnazione del Pps da parte del ministero dei Beni culturali e aveva chiesto al nuovo governatore Pigliaru (appena eletto, ma non ancora insediato), un confronto sul tema. L’Ance aveva sollecitato una legge urbanistica «leggibile che deve essere chiara per tutti», con il passaggio da vincoli genericamente estesi alla individuazione chiara e precisa di tutele».

La giunta Pigliaru ha annullato formalmente la delibera del 14 febbraio della giunta Cappellacci e “congelato” la delibera-madre dell’ottobre 2013. Di quest’ultima si è salvata solo la parte tecnica: dalle cartografie alle seimila correzioni materiali sul posizionamento nel territorio di beni identitari, paesaggistici, alberi secolari, grotte e caverne. «Le cartografie saranno riesaminate «per capire – ha detto Pigliaru – se da lì possiamo ripartire per costruire il nuovo piano». Cancellate invece le “leggi intruse”: dal piano casa a quello per lo sviluppo golf, dalla riduzione a un ettaro per l'edilizia agricola agli annunciati «atti di coordinamento Regione-Comuni».

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