La Nuova Sardegna

ALGHERO. Grande folla al rito funebre per Domenico Nurra, il pensionato algherese che ha perso la vita a 71 anni cadendo dai bastioni dopo il cedimento della ringhiera di protezione. Il feretro è arrivato in chiesa portato a spalla dai Confratelli della Misericordia. I suoi Germanz c'erano tutti, a cominciare dal presidente Michele Monte, la famiglia, la moglie, i figli, i parenti e tantissimi amici. C'erano anche i ragazzi dell'Alghero Rugby, i dirigenti e giocatori dell'Amatori, perché uno dei figli di Domenico Nurra, Tore, fa parte del mondo della palla ovale algherese. Presenti gli operatori del 118 della Misericordia, tantissimi colleghi di lavoro della Sella & Mosca, dirigenti di ieri e di oggi dell’azienda vitivinicola de I Piani. Ma c'era anche tanta gente che non lo conosceva, persone che hanno voluto dargli l'ultimo saluto. La messa è stata celebrata da padre Tore, che ha ricordato Domenico come un uomo «che non diceva mai di no». La salma è stata benedetta dal vescovo di Alghero Mauro Maria Morfino che ha espresso parole di conforto per la famiglia e ha ricordato la sensibilità dello scomparso, « un uomo che stava vicino ai poveri». Nessun cenno alle possibili conseguenze giudiziarie della tragedia. Quello di ieri era il momento dell'addio a una persona amata e del dolore, un dolore che va rispettato col silenzio.

Tra poco più di una settimana Domenico Nurra avrebbe ancora una volta indossato l'abito bianco, la mantellina e il suo medaglione per partecipare alle celebrazioni della Settimana Santa algherese delle quali la Confraternita della Misericordia è la storica organizzatrice. Un momento tanto atteso che gli è stato negato per quella tragica caduta sul selciato, sotto i bastioni.