La Nuova Sardegna

Tragedia ad Alghero, il lungomare blindato da 500 transenne

di Andrea Massidda
Tragedia ad Alghero, il lungomare blindato da 500 transenne

I primi provvedimenti dopo la morte assurda di Domenico Nurra. Quasi la metà delle ringhiere è pericolante, tutte saranno sostituite - FOTO - VIDEO

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30 marzo 2014
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ALGHERO. Non meno di cinquecento transenne disposte a un metro dai bastioni per fare da barriera di sicurezza tra la cosiddetta Torre dei cani e l’hotel Las Tronas.

È il primo provvedimento adottato dall’amministrazione comunale per evitare che si ripeta la tragedia accaduta venerdì pomeriggio a Domenico Nurra, il pensionato di 71 anni morto dopo essersi appoggiato con una mano su una ringhiera instabile del lungomare di Alghero. Un volo di sei metri che non gli ha lasciato scampo. E tutto davanti agli occhi della moglie Francesca, la quale ha assistito alla scena in preda alla disperazione.

Nel frattempo la polizia, che ha già trasmesso alla procura della Repubblica una prima informativa con le testimonianze di chi ha assistito al drammatico episodio, continua le indagini finalizzate ad acquisire elementi utili per ricostruire nel dettaglio la vicenda e segnalare alla magistratura eventuali responsabilità penali.

Il sopralluogo. Per tutta la giornata di ieri una task force formata da dirigenti del Comune, polizia municipale e vigili del fuoco ha effettuato con perizia certosina una verifica statica delle 240 ringhiere poste nel perimetro della città fortificata. E il bilancio del sopralluogo, come era prevedibile, non è certo confortante. «Una ventina di barriere metalliche hanno ceduto al minimo contatto e le abbiamo asportate subito – spiega Giovanni Spanedda, ingegnere e responsabile del settore Lavori pubblici –, mentre circa altre cento sono visibilmente corrose alla base e non dureranno a lungo. Complessivamente – continua il dirigente comunale – quelle seriamente a rischio sono il 43 per cento, tuttavia andranno sostituite tutte perché comunque non rispettano l’altezza di sicurezza prevista dalla normativa». Da qui la decisione di transennare l’intera area, lunga un chilometro, in attesa di un intervento radicale dal costo stimato di almeno 800mila euro. «Va da sé – conclude Spanedda – che prima sarà necessario trovare le risorse finanziarie, poi bisognerà redigere il progetto e infine presentarlo alla Soprintendenza ai Beni architettonici». Già da oggi saranno verificate anche le condizioni di sicurezza dei bastioni davanti al porto turistico, dove il parapetto è di pietra, ma raggiunge appena i 40 centimetri. Una follia, se soltanto si pensa a quanti bambini giocano ogni giorno in quella che da queste parti chiamano in catalano la muralla.

Addio passeggiata. Tirate le somme, è molto probabile che la città catalana perda la sua incantevole passeggiata proprio all’inizio della stagione turistica, con la tradizionale Settimana Santa alle porte e due altri appuntamenti di grande richiamo come l’unica prova italiana del campionato mondiale di rally e il gay pride in programma a giugno.

L’inchiesta. Riguardo alle indagini della magistratura per far luce sulla tragedia di venerdì pomeriggio, il sostituto procuratore di turno Mario Leo potrebbe aver iscritto il fatto nel registro degli atti relativi in attesa di ricevere ulteriori informazioni necessarie per individuare eventuali responsabità. Ma non si può escludere che abbia già aperto un fascicolo nei confronti di ignoti per omicidio colposo. Entrambi i casi presuppongono comunque il proseguo delle indagini da parte degli agenti di polizia in forza al commissariato locale.

Gli ambientalisti. Intanto le associazioni ambientaliste non restano certo ad attendere gli sviluppi giudiziari. «Provo sgomento – dice Carmelo Spada, responsabile algherese del Wwf – davanti a quanto è accaduto al povero Domenico Nurra, anche perché proprio pochi giorni fa, dopo la caduta di sassi dalla Torre di Sulis, avevamo chiesto l’istituzione di una commissione che valutasse lo stato dei luoghi e stabilisse le priorità di intervento. Come ogni cosa esposta agli agenti atmosferici, anche i monumenti hanno bisogno di manutenzione: è un problema politico, cioè di scelte sulla destinazione delle risorse pubbliche».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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