La Nuova Sardegna

“Cittadini” al potere, la pagella dopo 9 mesi

“Cittadini” al potere, la pagella dopo 9 mesi

Giudizi in bianco e nero: entusiasmo o delusione. L’opposizione: «Giunta inesperta e isolata»

30 marzo 2014
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ASSEMINI. Alle comunali gli elettori hanno consegnato a Mario Puddu e ai 5 Stelle una maggioranza bulgara. Dopo nove mesi cosa pensano del loro “sindaco cittadino” i cittadini di Assemini?

«Non l'ho votato – confessa Alberto Muscas titolare dell'enoteca La Cantinetta – ma devo dare a Cesare quel che è di Cesare. Stanno lavorando, il sindaco sta andando dritto ai problemi. Mi ha colpito molto la storia del cimitero, e anche l'informazione che ha dato nei giorni scorsi per l'interruzione dell'acqua. Prima ad Assemini l'acqua mancava, punto e basta e nessuno ne sapeva nulla». Soddisfatto chi non l'ha votato, deluso chi ha fatto campagna per lui: «Sono stato uno di quelli che ha voluto il cambiamento a favore dei grillini – dice Matteo Spina, al bancone del bar B.One – ma sono scontento. Dicono che hanno ereditato i problemi delle passate giunte ma è la classica scusa. Non vorrei che la casta si fosse intrufolata anche tra i 5 Stelle».

Troppo presto per essere giudicato secondo Marcello Sarigu, negozio di Acconciatore unisex in via Sardegna: «Non l'ho votato, non lo ritenevo preparato, ma ora lasciamo loro il tempo che occorre. Tutti si aspettano miracoli, ma oltre a saperli fare i miracoli, bisogna anche avere il tempo per farli». Drastico, un “cittadino asseminese” intento a mondare una cassa di carciofi: «Il paese è allo sbando, sono un gruppo di giovani senza esperienza anche se pagano la crisi generale. In realtà comandano sempre gli stessi»

Gianfranco Scalas, presidente di Fortza Paris, generale dell'esercito in ausiliaria, responsabile delle comunicazione in Iraq, Somalia, Kosovo, Albania, asseminese doc, si mantiene equidistante: «Credo che siano armati di tanta voglia di fare grandi cambiamenti e non condivido gli attacchi a testa bassa contro di loro. Hanno una maggioranza schiacciante e credo debbano essere aiutati. Bisogna capire se si vogliono far aiutare. E evidente l'inesperienza ma dovrebbero trovare un progetto di cambiamento condiviso con tutti, dopo 8 mesi ci vorrebbe un maggior coinvolgimento delle forze politiche se vogliamo far ripartire l'economia di un paese ormai diventato dormitorio». Antonio Scano, esponente di Proposta civica, una lista che portato a casa il 12% alle ultime elezioni, ex consigliere del Pd, ora in area centrista, rimprovera a sindaco e giunta l'eccessivo isolamento: «Gli manca un po’ di serenità nell'affrontare le cose e l'umiltà di fare un passo indietro in caso di errore. Manca un po’ di dialogo. Soprattutto quello che non c'è è un piano strategico, una visione del paese da ora ai prossimi dieci anni».

Luciano Casula, sindaco per dieci anni, esponente di spicco del Pd, ha sempre vinto al ballottaggio. Al ballottaggio ha perso con l'avversario 5 Stelle e non fa sconti: «Sarebbe troppo facile dire che tutto va male, però lo dico perché sono un cittadino asseminese, da vecchio amministratore cresciuto nelle istituzioni, non posso approvare tutto quello che si basa sull'improvvisazione, prima di candidarsi a guidare una comunità bisogna avere almeno un'idea di che cosa è un consiglio comunale. Di norma uno appena eletto cerca di dare il massimo per dimostrare quello che sa fare, sono passati nove mesi e non c'è un'iniziativa da ricordare. Regolamento streaming, regolamento animali, registri civili, se questi sono i programmi nuovi c'è da essere preoccupati. Ci sono cose più importanti in termini di programmazione territoriale, economia, lavoro e sviluppo. Per tre mesi non è stato fatto il consiglio comunale, stiamo procedendo con navigazione a vista, con una giunta di piccolo cabotaggio. Pagherà Assemini – conclude Casula – le conseguenze di questa improvvisazione». (f.t.)

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