La Nuova Sardegna

«Non si può perdere la vita così»

«Non si può perdere la vita così»

Il cordoglio del commissario Scano. Bruno (Pd): serve un piano straordinario per la sicurezza

29 marzo 2014
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ALGHERO. Dopo tragedie di questo tipo, con un uomo che perde la vita in una circostanza da film dell’orrore, la sensazione è che soltanto il silenzio possa essere la reazione più corretta. Tuttavia chi amministra o vorrebbe amministrare una città, in simili momenti di dolore collettivo non può sottrarsi a delle riflessioni. Così, seppure nessuno abbia ovviamente voglia di esprimersi sul dramma - magari perché non ne conosce i dettagli, che del resto sono ancora al vaglio degli inquirenti - molti politici sentiti provano a commentare l’accaduto. Per primo il commissario straordinario Antonello Scano, che al momento dei fatti non si trovava ad Alghero ed è giunto sui bastioni per un sopralluogo quando ormai la salma era stata portata via. Parole di cordoglio, le sue, anche se il commissario fa sapere che a un primo controllo le altre ringhiere sembrerebbero ben salde. «Ciò non toglie - spiega - che abbiamo fatto chiudere per sicurezza quel tratto di passeggiata e che l’amministrazione comunale collaborerà in tutti modi per far luce su quanto è effettivamente avvenuto».

L’ex consigliere regionale Mario Bruno, al momento candidato del Partito democratico alle elezioni che si terranno il prossimo 25 maggio, parla di notizia che lascia sconcertati. «Non si può morire così – dice –, Alghero ha tanti problemi, tante urgenze da affrontare, ma prima di tutto occorre garantire l’incolumità dei cittadini e dei turisti. C’è urgente bisogno di un piano straordinario di manutenzione e sicurezza – continua l’esponente del Pd –, bisogna fare in modo che nelle prossime manovre di bilancio della Regione ci siano appositi finanziamenti per le città storiche, magari tagliando sui settori non prioritari».

L’ex sindaco di Forza Italia Marco Tedde, eletto a febbraio nell’assemblea regionale, ricorda che durante la sua amministrazione era stato predisposto un progetto per la sostituzione di tutte le ringhiere dei bastioni, ma che - caduta prima - la giunta non aveva fatto in tempo a sottoporlo all’attenzione della Soprintendenza. «Tuttavia – precisa – almeno una volta al mese due tecnici dell’ufficio manutenzioni erano soliti verificare lo stato dei parapetti». Mario Conoci, probabile candidato a sindaco per Forza Italia, parla di tragedia che «poteva e doveva essere evitata» e ammette che «non ci sono parole per esprimere lo stato d’animo per quello che è accaduto». Enrico Daga, del Pd, assessore provinciale al Bilancio, sottolinea che i «campanelli d’allarme non erano mancati», perché non è la prima volta che cede un’inferriata dei bastioni. E conclude: «È una delle pagine più tristi della storia di Alghero». (a.m.)

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