La Nuova Sardegna

La ringhiera si stacca, 71enne cade e muore

di Andrea Massidda

Il pensionato si è appoggiato e la barriera ha ceduto: un volo di sei metri Passeggiava sui bastioni con la moglie. La Procura indaga, sentiti i testimoni

29 marzo 2014
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ALGHERO. Ha appoggiato la mano sulla ringhiera dei bastioni che collegano la Torre di Sulis con la Torre dei cani, nel cuore della città catalana. Ma la barra di ferro ha improvvisamente ceduto e lui è precipitato a testa in giù sugli scogli dopo un volo di almeno sei metri. Ieri pomeriggio è morto così, nel modo più banale e assurdo, Domenico Nurra, classe 1943, caporeparto della Sella&Mosca in pensione da due anni, uomo molto conosciuto e stimato in città anche per la sua attività di volontario nella Confraternita della Misericordia. Il gigante buono, come lo definivano in tanti per la sua stazza unita a una straordinaria cordialità, se n’è andato davanti agli occhi increduli della moglie e di alcuni amici, che quando è avvenuto l’incidente si stavano intrattenendo con lui per fare quattro chiacchiere sotto un bel sole primaverile. Erano diretti in chiesa per la messa, come facevano tutti i giorni. E nessuno di loro poteva immaginare che la giornata avrebbe avuto un epilogo tanto drammatico. Nella mente delle tantissime persone che sono accorse per capire che cosa fosse successo, un solo pensiero. Da brivido: questa tragedia poteva capitare a chiunque. Perché centinaia di persone, quotidianamente, mentre attraversano quella passeggiata intitolata a Cristoforo Colombo, si affacciano a godersi il panorama mozzafiato poggiando le mani sul parapetto.

Tutto è accaduto poco prima delle cinque, quando quel tratto del centro storico è frequentatissimo. Domenico Nurra era in compagnia della moglie Francesca e di alcuni amici con le rispettive consorti. E quando si sono resi conto di essere leggermente in anticipo rispetto all’inizio della funzione religiosa qualcuno ha proposto di fermarsi sui bastioni per godersi un attimo di relax. Le donne si sono sedute sulle panchine, mentre gli uomini si sono avvicinati verso le ringhiere. Poi Domenico ha compiuto il gesto che gli è stato fatale: si è accomodato sul gradino dando le spalle al mare e ruotando la mano sinistra ha cercato appoggio su uno dei tre ferri di protezione, per l’esattezza quello centrale. Un appoggio che non c’era: la ringhiera si è infatti staccata senza la minima resistenza ed è caduta, trascinandosi dietro la povera vittima. Un salto nel vuoto che non ha lasciato scampo al pensionato.

L’ambulanza del 118 è arrivata tempestivamente, ma i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Del resto anche una delle amiche di Nurra, ex infermiera, toccandogli il polso si era resa conto da subito che non c’era niente da fare. Sul posto pure i vigili del fuoco e i vigili urbani, che hanno interdetto al passaggio la zona dell’incidente. Nel frattempo la polizia ha avvertito la procura della Repubblica e ha cominciato a sentire alcune persone che hanno assistito all’episodio.

Il magistrato di turno ha disposto la restituzione della salma alla famiglia. Strazianti le scene di dolore dei parenti arrivati sul posto. La moglie di Domenico Nurra ha prima urlato a squarciagola il nome del marito, poi - assistita da una suora - è rimasta impietrita sulla panchina.

Inconsolabili anche i tre figli Luca, Fabrizio ed Emilio, che tra lacrime e imprecazioni, a stento sono riusciti a contenere la rabbia per una morte inconcepibile.

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