La Nuova Sardegna

Abbanoa e i 142 milioni: ascoltati i sindaci

di Mauro Lissia
Abbanoa e i 142 milioni: ascoltati i sindaci

Il pm inizia a convocare i primi cittadini. Ipotesi di peculato per la delibera di capitalizzazione della giunta Cappellacci

27 marzo 2014
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CAGLIARI. Mentre l’indebitamento complessivo di Abbanoa raggiunge il poco invidiabile tetto del miliardo di euro, l’inchiesta giudiziaria imbocca una svolta e si dirige verso i piani alti della Regione, il socio più pesante della società che gestisce il servizio idrico in Sardegna: il pm Giangiacomo Pilia, che indaga contro ignoti per peculato, abuso d’ufficio e falso in atti pubblici, vuole capire se i 142 milioni concessi dall’amministrazione Cappellacci per capitalizzare la società sono stati erogati in base a un piano finanziario attendibile, che garantisca sulle reali possibilità di Abbanoa di riacquistare nei tempi richiesti dall’Unione Europea la stabilità economica, superando quello che per la Procura di Nuoro è un inconfutabile stato di insolvenza. La Procura ha acquisito la delibera della giunta e nei giorni scorsi la polizia giudiziaria ha sentito sindaci e rappresentanti dei sindaci di Sassari, Cagliari, Nuoro, Olbia e Oristano per ricostruire attraverso la loro testimonianza l’iter tecnico che ha condotto alla decisione di aiutare Abbanoa con un enorme esborso di denaro pubblico.

Il sospetto. Il pm Pilia sospetta che la somma sia stata spesa impropriamente, senza che al sacrificio finanziario potesse corrispondere un reale ritorno della società in linea di galleggiamento. Per capire: la prima tranche da 52 milioni, versata dalla Regione nelle casse esauste di Abbanoa, non basta neppure a coprire i costi del personale.

Mentre la società continua a essere aggredita da ingiunzioni e citazioni in giudizio da parte di fornitori, fra cui la stessa Regione. La Procura è in attesa della relazione sullo stato economico-finanziario della società in house della Regione, affidata al consulente Giuseppe Aste. Presto sarà acquisita anche la terza parte del rapporto elaborato dall’advisor Deloitte & Touche. Poi il magistrato trarrà le prime conclusioni e dovrebbero partire le iscrizioni al registro degli indagati. I vertici di Abbanoa, che non sono indagati, hanno comunque incaricato un penalista di esaminare la posizione della società: è l’avvocato Massimiliano Ravenna.

Il fallimento. Ieri intanto è scaduto il termine per le controrepliche nel procedimento fallimentare avviato dal pm nuorese Andrea Schirra: il difensore di Abbanoa, avvocato Giuseppe Macciotta, ha depositato una nuova memoria per ribadire come una società in house non possa fallire, confermando poi come l’andamento economico sia in fase di miglioramento. Macciotta ha informato il giudice Maria Cristina Lapi dell’accordo raggiunto fra Abbanoa e il proprietario della sede di Cagliari: il procedimento di sfratto non andrà avanti. Una replica all’istanza del pm Schirra è stata depositatata anche dall’avvocato Mattia Pani, per l’ufficio legale della Regione. La Procura però insiste: lo stato finanziario di Abbanoa è fuori controllo, di conseguenza può fallire. La decisione del giudice dovrebbe arrivare martedì prossimo.

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