La Nuova Sardegna

Fumetti, ecco “Lukas” il thriller noir firmato Medda

di Fabio Canessa
Fumetti, ecco “Lukas” il thriller noir firmato Medda

La nuova serie della casa editrice Bonelli scritta dallo sceneggiatore cagliaritano

26 marzo 2014
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Un nuovo personaggio Bonelli è appena arrivato in edicola. Da pochi giorni è uscito il primo numero di “Lukas”, fumetto ideato e scritto da Michele Medda. Lo sceneggiatore cagliaritano, tra i creatori di “Nathan Never”, dopo “Caravan” propone un'altra miniserie. Un urban fantasy, con protagonista un uomo tornato dall’aldilà senza memoria, che si svilupperà in due archi narrativi di dodici numeri ciascuno. «Nasce tutto da un flash – racconta Medda – Ho pensato semplicemente: c'è questo personaggio, esce dalla tomba e non sa niente di sé. Ho cominciato quindi a ragionare su quest'immagine, su quest'idea, a interrogarmi. E pian piano ho elaborato tutta la struttura della serie».

Un personaggio che subito, nella prima pagina, viene definito un ridestato. Che significa?

«Semplicemente possiamo dire che è uno zombie senziente. Una via di mezzo tra uno zombie, perché ha fame di carne umana, e un vampiro perché è lucido a differenza appunto di uno zombie. Ha caratteristiche dell'uno e dell'altro». Dal punta di vista grafico come ha lavorato con il disegnatore per arrivare al suo aspetto finale?

«C'è stato un lavoro di consultazione reciproca su ogni passo. Devo dire che Michele Benevento ha portato tante idee sia nelle caratterizzazioni degli ambienti sia dei personaggi, soprattutto dei mostri, delle creature fantastiche che si vedranno a partire dal secondo numero».

A proposito di ambienti. In quale contesto si sviluppa la storia?

«Abbiamo scelto una grande città che però non fosse una megalopoli. Più somigliante quindi a grandi capitali europee che, per esempio, a New York o Tokyo. Dentro ci sono tante caratteristiche dell'architettura europea, ci sono anche angoli di Milano. Un lettore ha subito riconosciuto una strada, un palazzo della città, e mi ha scritto: “Ma lì ci ho vissuto per trent'anni!”. In generale abbiamo voluto evitare che il lettore avesse dei déjà vu perché ci sono degli ambienti come New York, Los Angeles, ma anche Parigi o Londra, molto presenti nell'immaginario comune e volevamo evitare quel senso di già visto».

Ci sono comunque influenze letterarie e cinematografiche rintracciabili nel fumetto?

«Niente di specifico. Anzi, al contrario, sono stato molto attento a evitare qualsiasi riferimento diretto. Quello di Lukas è un mondo di fantasia e non ci sono riferimenti alla cultura pop del ventesimo secolo, alla nostra realtà. La cosa più vicina, perché lì non potevo farne a meno, è un accenno alla pittura e agli impressionisti francesi. Quello è reale, tangibile. Il resto è pura invenzione».

Nella prefazione Davide Bonelli usa i termini eredità e futuro, binari sui quali cerca di muoversi la casa editrice. In che modo “Lukas” si colloca tra queste due dimensioni?

«La mia intenzione è sempre quella di fare cose nuove, ma anche un fumetto per tutti. Mi sento un autore popolare al cento per cento e non ho mai pensato di rivoluzionare il medium. In questo senso “Lukas” è bonelliano, ma nella sostanza lo era pure “Caravan”». “Caravan” presentava però peculiarità specifiche. A cominciare dal carattere collettivo della storia.

«Non mi piace fare calcoli e cerco sempre di non ripetermi, di lavorare su cose che mi interessa fare. Dopo una serie come "Caravan" avevo però voglia di scrivere qualcosa di più tradizionale, con un protagonista a tutti gli effetti».

Un'altra differenza è il numero di episodi. "Lukas" si svilupperà non in dodici, ma in ventiquattro albi divisi in due stagioni.

«La convinzione della casa editrice, di Bonelli, è che una miniserie bruci un'idea in poco tempo. Ragionando in termini generali per un editore è poco avere un fumetto in edicola un anno e quindi si è cercato di fare un progetto più corposo. Quando ho detto che il finale poteva anche dare luogo a un seguito, abbiamo raddoppiato i numeri da dodici a ventiquattro».

Ci sarà una frattura netta tra le due stagioni o saranno legate?

«La frattura sarà abbastanza netta, in fondo il progetto era nato per dodici numeri. Quindi già con il dodicesimo ci sarà un finale, quello che originariamente avevo in testa. Insieme a “Lukas” nella seconda stagione ci saranno personaggi nuovi e arrivati al ventiquattresimo albo un altro finale netto».

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