La Nuova Sardegna

il match di serie d contro il latte dolce

Dopo i sassi il derby: tensioni tra tifosi e polizia

di Sandra Usai
Dopo i sassi il derby: tensioni tra tifosi e polizia

SASSARI. Derby di serie D Latte Dolce-Olbia: bastano 5 minuti dal calcio d’inizio perché lo sport diventi l’ultimo dei pensieri. C'è un gran pubblico nella piccola tribuna del Comunale, tanti bambini,...

24 marzo 2014
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SASSARI. Derby di serie D Latte Dolce-Olbia: bastano 5 minuti dal calcio d’inizio perché lo sport diventi l’ultimo dei pensieri. C'è un gran pubblico nella piccola tribuna del Comunale, tanti bambini, tante ragazze e anche parecchi tifosi dai capelli bianchi, tutti stanno sostenendo la squadra di casa che lotta per la salvezza mentre i galluresi sono a caccia di punti per i playoff. Sulla collinetta di via Leoncavallo, che sovrasta il campo, arriva un pullman che riversa una quarantina giovani con l'equipaggiamento d'ordinanza per chi si professa ultrà: felpe con cappuccio rialzato a mimetizzare il viso e aste di bandiere tra le mani.

Il primo segnale che sarà un brutto pomeriggio sta nei finestrini sbriciolati dell’autobus che li ha portati fin qua. I ragazzi olbiesi scavalcano le recinzioni e invadono la vietatissima zona a bordo campo. In tribuna un po’ si sorride e un po’ ci si arrabbia, per una presenza che non promette niente di buono e per i modi da subito prepotenti.

Accorrono le forze dell'ordine e intanto l'Olbia va in vantaggio su rigore, la frangia ultrà corre a festeggiare la sua squadra (e inveire contro i ragazzi di casa) e guadagna terreno all'interno dell'impianto. Le auto della polizia diventano sempre più numerose, i balconi delle abitazioni di fronte si popolano di persone che assistono all'inusuale scena e anche chi gioca è distratto da tanto subbuglio.

Ma è solo l'inizio, perché il primo tempo scorre tra i tentativi degli agenti di riportare in strada il gruppo di tifosi (che continuano a tenere ben stretti i loro bastoni) e lo sguardo sempre più perplesso degli spettatori sassaresi, che cominciano a preoccuparsi. Siamo però ancora a una distanza di sicurezza e c'è perfino qualche momento curioso, con gli olbiesi che ogni tanto a piccoli gruppi sgattaiolano tra i cespugli e gli agenti che li vanno con pazienza a riprendere.

Qualcuno risale sul pullman, che si allontana, molti altri invece continuano a sfuggire a ogni richiamo e allora la decisione, allarmante per chi sta in tribuna, di piazzarli in un corridoio chiuso da due cancelli, a ridosso dei tranquilli tifosi sassaresi. E sono momenti di paura, con i papà che portano via i bambini e le ragazze che si spostano in punti più lontani, mentre cresce il timore di lanci di bottiglie e intanto scoppiano bombe carta.

Scene mai viste al Latte Dolce, dove al pari della preoccupazione aumenta l'indignazione per quanto sta accadendo.

La partita nel primo tempo quasi non interessa più, si vede poco perché si sta in piedi, pronti ad andare via in caso di brutta piega degli eventi. Per fortuna non ci sarà bisogno di lasciare lo stadio, la minaccia si riduce a cori di scherno e quando la gara finisce i disturbatori, attorniati dalle divise e ancora rinchiusi nell'improvvisato recinto, per chiudere in bellezza la loro serata fanno pipì sull’erba sintetica. Forse così torneranno più soddisfatti a casa.

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