La Nuova Sardegna

Elezioni, ricorsi entro il 12 aprile

Ex consiglieri regionali, candidati e studi legali preparano i dossier per il Tar

18 marzo 2014
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CAGLIARI. I ricorsi al Tar sull’elezione del Consiglio regionale potranno essere presentati entro il 12 aprile, cioè massimo un mese dopo la proclamazione dei 60 consiglieri da parte dell’Ufficio centrale elettorale della Corte d’appello di Cagliari. I tempi sono stretti e proprio in questi giorni i possibili ricorrenti sono impegnati a raccogliere i documenti a sostegno dei ricorsi che sarebbero almeno una decina.

Ex candidati. In questi giorni nelle cancellerie dei tribunali, sede degli uffici elettorali circoscrizionali, c’è un via di candidati che chiedono copia dei verbali sui voti di preferenza e la ripartizione dei 59 seggi fra gli otto collegi. Sarà proprio la ripartizione - che ha favorito Sassari, Cagliari e Nuoro a discapito di Olbia-Tempio, Medio Campidano e Ogliastra – uno degli argomenti forti di chi non ha accettato i risultati del 16 febbraio. Su questo punto dovrebbero incentrarsi i ricorsi che saranno presentati dall’ex consigliere regionale Angelo Stochino (Forza Italia, collegio Ogliastra), da Matteo Sanna (consigliere uscente di Fratelli d’Italia, collegio Gallura), da Pierfranco Zanchetta, il più votato dell’Upc ancora in Gallura, e da alcuni candidati del centrosinistra nel Medio Campidano. Tutti contesterebbero la contraddizione della legge regionale che in un articolo attribuisce seggi certi a ciascuna circoscrizione, ma alcune pagine dopo rimette in discussione l’attribuzione dei seggi con i resti, calcolati, in questa seconda ipotesi su base regionale.

Altri ricorsi. Sono stati annunciati da studi legali, che sostengono sia sbagliato aver suddiviso i seggi anche fra i partiti delle due coalizioni entrate in Consiglio nonostante non abbiano conquistato neanche un quoziente pieno. Altri ricorsi sarebbero incentrati sulla quasi nulla parità (solo quattro donne elette su 60 consiglieri), ma quelli che potrebbero davvero mettere a rischio le elezioni del 16 febbraio sarebbero quelli sulla soglia di sbarramento (10 e 5 per cento) per coalizioni e partiti, che ha portato all’esclusione delle liste a sostegno di Michela Murgia e Mauro Pili, e l’attribuzione del premio di maggioranza al candidato presidente vincitore. Sono le stesse due prove che di recente hanno portato alla bocciatura da parte della Corte costituzionale della legge elettorale nazionale, il Porcellum. A questo punto è inevitabile che l’incostituzionalità sia sollevata dai ricorrenti anche di fronte al Tar della Sardegna, ma dovrà essere fatto entro il 12 aprile. (ua)

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