La Nuova Sardegna

ROMA. L’Istituto internazionale di studi "Giuseppe Garibaldi" e il Compendio garibaldino di Caprera organizzano la presentazione del libro di Ugo Carcassi “Giuseppe Garibaldi: il destino della salma” (Delfino Editore”. L’appuntamento è a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, domani alle 17.

Il libro, oltre a fornire dati interessanti dal punto di vista medico sull’infermità e le cause della morte di Giuseppe Garibaldi, è un completamento di quanto già dettagliatamente esposto in un predente studio di Carcassi: “Giuseppe Garibaldi: la salma imbalsamata o bruciata? Fatti ed ipotesi” (Delfino Editore, 2010). Il libro, infatti, in base a dati riportati da vari autori coevi ricostruisce le varie fasi della definitiva sepoltura della salma di Garibaldi. L’elemento centrale di questa verifica è rappresentato dalla lettera olografa di Enrico Albanese indirizzata alla moglie Milia, nella quale si scusa per il ritardato rientro a Palermo dovuto al difficile modellamento del lastrone di granito destinato a ricoprire la tomba dell’ “eroe dei due mondi”. «L’attenta valutazione dei dati – scrive Carcassi – porta a concludere, e di fatto certificare, che la salma di Garibaldi è stata veramente inumata nella tomba del piccolo cimitero di famiglia a Caprera, cosa di cui da sempre ero certo».

Al dibattito di domani intervengono: Giuseppe Garibaldi, presidente dell'Istituto internazionale di studi “G. Garibaldi” e conservatore onorario del Compendio garibaldino di Caprera; Laura Donati, direttore scientifico del Compendio garibaldino di Caprera; Gino Roberto Corazza, presidente della Società italiana di Medicina interna; Carlo Felice Casula, professore ordinario di Storia contemporanea all'Università di Roma 3; Antonio Casu, direttore della Biblioteca della Camera dei deputati; l’autore del libro Ugo Carcassi, professore emerito di Clinica medica all'Università di Cagliari.