La Nuova Sardegna

“Feminas”, le affascinanti donne sarde di Angelo Maggi

di Daniela Paba
“Feminas”, le affascinanti donne sarde di Angelo Maggi

In mostra nelle sale dell'ExMa di Cagliari

14 marzo 2014
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CAGLIARI. Figure sognanti in perplessità: i volti femminili dipinti da Angelo Maggi sono insieme la cifra stilistica del pittore e l'incarnazione di un enigma antico. Magia Domina, la mostra personale che Maggi ha allestito nella Sala delle Volte dell'ExMa (con l’organizzazione di Susanna Marongiu Basile, aperta fino al 30 marzo) – ricorda, nel titolo e nel tema, che la magia è donna. Così le madonne sarde che popolano le sue tele hanno tratti orientali e occhi chiusi da veggenti, labbra laccate e incarnato avorio seppure macchiato dal tempo. I volti in primissimo piano, le teste avvolte nei fazzoletti tradizionali piuttosto che in copricapi fiabeschi, hanno inquadrature e composizioni di taglio ma sono circondate, come nella pittura medievale, melagrane e altri frutti esoterici, portano nelle mani i segni dell'arte nuragica e alle spalle lune che promettono silenzi lontani.

La cuffietta del costume di Desulo, che richiama i bassorilievi di Ciusa, torna nella serie “Feminas” insieme ai gesti quotidiani delle donne che chiacchierano all'orecchio. L'immagine raddoppia e, cornice dentro cornice, si fa speculare. Si adorna di fiori e frutti, peperoncini e calle come gioielli. Torna nelle tele di Maggi un cromatismo ossessivo di rosso, bianco, avorio e oro che ricuce nella memoria epoche diverse: l'affresco classico e la pittura medievale, il rinascimento e il manierismo. Il fondo è inquadratura, puro supporto alla composizione, come nel Primo incontro dove le melagrane sanguinano oltre la prima cornice.

Celebrative della cucina tradizionale sarda le madonne costituiscono una galleria di ex voto di grandi dimensioni: “Nostra Signora de su Anzone” porta l'agnello sul fazzoletto in testa, Reina de sas copulettas e Madonna de sas casadinas hanno un'aureola di dolci. Nei Dolci inganni, le scorze d'arancio intagliate si popolano di camaleonti, le dita si inanellano di conchiglie, mentre Improvvisamente la natura si anima di creature: cavallette, mantidi, farfalle appaiono tra le erbe selvatiche.

Un ponte collega le teste di Magia domina sia esso d'arance, d'infiorate e perfino della cassa spiegata di una fisarmonica. Donne in attesa, donne alla finestra e ancora donne di Desulo con cuffietta, moltiplicate in serie come matrici d'eterna bellezza.

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