La Nuova Sardegna

Quando l’estate è troppo intelligente

di Alessandro Pirina
Quando l’estate è troppo intelligente

Commercianti infuriati: «Con messe cantate e jazz i turisti non arrivano». Il Consorzio: un programma pensato per tutti

13 marzo 2014
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PORTO ROTONDO. Da borgo delle vacanze vip a piccolo regno della cultura. In questi anni Porto Rotondo ha cambiato volto. Più arte e meno mondanità. Più articoli su Bell’Italia che paparazzate su Novella 2000. Una trasformazione che inevitabilmente si riflette anche sul cartellone degli spettacoli, dove, in questi anni, fatta eccezione per qualche star della musica pop come Renga, Grignani o Britti, il jazz e la musica d’autore hanno avuto un ruolo da protagonisti. E così sarà anche per l’estate del cinquantenario. Quest’anno, infatti, Porto Rotondo spegne 50 candeline. Una ricorrenza che il borgo celebrerà con un programma di eventi che avrà il clou nei concerti dei pianisti Stefano Bollani e Giovanni Allevi. Un cartellone che, però, fa storcere il naso agli operatori commerciali del villaggio. Loro avrebbero voluto un calendario più nazionalpopolare.

La riunione. Ieri pomeriggio i commercianti si sono incontrati per affrontare l’argomento estate. Erano in tanti, alcune decine, come non si vedeva da tempo. Il primo a prendere la parola è Salvo Cerra, titolare del ristorante Millennium. «Basta con messe cantate e jazz in piazza – esordisce –. Il programma del cinquantenario è troppo elitario, non ha appeal, mentre il nostro obiettivo è portare la gente a Porto Rotondo. Si prenda esempio da Taormina, dove quest’anno, tra i tanti, si esibiranno la Pausini, Morandi, Emma e i Negramaro. Il Consorzio ha speso 239mila euro, ma con quella cifra si poteva fare molto di più».

Il controfestival. Cerra non si limita alla critica, ma si presenta alla riunione con un programma tutto suo. «Me l’ha redatto un’agenzia siciliana. Da maggio a settembre potremmo portare a Porto Rotondo show e musica per tutti i palati. Carboni, Mannoia, Bennato, Biondi, Mingardi, Malgioglio, più tre musical e spettacoli vari. Il tutto per 360mila euro. Dalle manifestazioni sarebbe possibile realizzare un incasso di 150mila euro. Il che significa che il Consorzio potrebbe anche spendere meno del previsto». I colleghi apprezzano, ma sono consapevoli che ormai è tardi.

Il dialogo. La macchina organizzativa è già partita e non può essere fermata, ma loro comunque si augurano di poterci salire. «Porto Rotondo vive di turismo – spiega Alessandro Casadei, proprietario del bar Madrugada –. Tocca a noi far capire al Consorzio che siamo essenziali, se noi non accendiamo le luci il borgo è morto. Porto Rotondo deve essere attrattivo per tutti e non solo chi ha la villa qui». «Lo sbaglio è stato anche nostro, ci siamo svegliati solo oggi – ammette Ilaria Cruciani, titolare dello storico Tartarughino –. L’obiettivo è lavorare insieme al Consorzio per avere una programmazione più variegata».

Il segretario. Parole che suonano come musica per le orecchie di Paolo Manca, segretario generale del Consorzio Porto Rotondo, che proprio nei giorni scorsi ha avuto un incontro con i commercianti. «Finalmente si è aperto un dialogo – dice Manca –. La Fondazione, presieduta dal conte Luigi Donà dalle Rose, ha già messo su il calendario per i 50 anni. E’ un cartellone che ha in Bollani e Allevi i suoi elementi di spicco, ma ci sono eventi per tutti. Ben vengano, comunque, le proposte di altri. Se sono immediatamente realizzabili noi saremmo felici di inserirle nel programma. Ma sarebbe importante che anche Comune e Regione contribuissero al cinquantenario».

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