La Nuova Sardegna

A Nuoro scatterà di nuovo il divieto di bere nelle piazze

di Paolo Merlini
A Nuoro scatterà di nuovo il divieto di bere nelle piazze

Il sindaco Bianchi pronto a riproporre l’ordinanza estiva. Il sociologo Oppo: anche qui è arrivata la “neknomination”

10 marzo 2014
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NUORO. In un territorio come la Barbagia, che per ragioni storiche e culturali ha una discreta dimestichezza con l’alcol, da qualche tempo si affacciano termini globalizzati come binge drinking o un fenomeno strettamente correlato chiamato neknomination. Il primo è una sorta di gara alcolica in cui gli sfidanti devono bere il più possibile (binge è traducibile con abbuffata); il secondo è trasferire queste esperienze sui social network, in genere con video, e sfidare una o più persone determinate a fare altrettanto. «Entrambi i fenomeni hanno fatto la loro comparsa anche nel Nuorese», dice il sociologo Gianfranco Oppo, componente tra le altre cose dell’Osservatorio sul bullismo. «Il problema dell’alcol qui è sempre stato presente – continua Oppo – ma se prima era associato a uno stile mediterraneo, cioè all’assunzione durante i pasti o determinati momenti di incontro, ormai prevale il modello nordico, cioè l’uso di alcol al di fuori dei pasti, spesso a dismisura e per diverse ore». È una nuova forma di balentìa? «Assolutamente sì, perché è inevitabile che i bevitori, specie i più giovani, cerchino la propria identità nell’eccesso di alcol. Noto che da qualche tempo il problema riguarda anche le ragazze. In alcuni luoghi di ritrovo di Nuoro, penso a piazza Satta o piazza De Bernardi, ci si trova in presenza di gruppi misti. Ma la trasversalità del fenomeno è anche sociale, cioè riguarda un po’ tutti i ceti di provenienza dei ragazzi». Per il resto, secondo gli ultimi studi, il Nuorese è in linea con la media regionale che pone a 11,7 anni la prima sbronza (dati di una ricerca della facoltà di psicologia di Cagliari relativi al biennio 2010-2012). Quali le cause e le possibili soluzioni? «Rispetto alle precedenti generazioni, oggi vedo i ragazzi rintanati nei bar, forse anche perché la città offre poche alternative». Ma alcolismo e violenza sono strettamente collegati? «Un nesso c'è sicuramente – dice Oppo –. L’alcol incrementa l'aggressività e dunque zuffe e liti. La maggior parte delle liti nelle feste paesane sono dettate dall'alcol. Ma ci sono anche forme di bullismo spesso correlate all'alcol».

Che ci sia un nesso tra alcolismo e, se non proprio fenomeni di violenza, danneggiamento dei beni pubblici, è convinto Alessandro Bianchi, sindaco di Nuoro. Due anni fa emanò un’ordinanza limitata al consumo in piazza Satta, dove gruppi di giovani stazionavano muniti di casse di birra, ma l’estate scorsa estese a una vasta area della città il divieto di «consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione al di fuori dei locali e delle loro superfici esterne di somministrazione». Il divieto, in vigore dalle 21 alle 6 del mattino limitatamente al periodo estivo, provocò molte polemiche, anche negli ambienti politici (contro l’ordinanza presto batezzata anti-birrettas insorsero tra gli altri i giovani del Pdl). Un anno dopo Bianchi è ancora convinto di quella scelta, e la riproporrà con l’arrivo dell’estate. «Fu un provvedimento doveroso – dice – non solo per garantire una migliore qualità della vita ai cittadini che abitano nelle zone dove questi fenomeni erano più frequenti, ma anche perché spesso all’alcol si associavano danneggiamenti che costavano decine di migliaia di euro alle casse comunali: penso a piazza Satta, al centro polifunzionale di via Roma o all’ex mercato civico. Mi sarei aspettato proposte concrete per fronteggiare un fenomeno come l’alcolismo giovanile, presente a Nuoro come da qualsiasi parte ormai. Avrei voluto assistere a un confronto con insegnanti, genitori e gli stessi ragazzi, ma non ci fu».

Ma a Nuoro alcol e violenza sono fenomeni connessi? «Al di là di piccoli tafferugli non credo, ma certo il danneggiamento della cosa pubblica o il disturbo del sonno nelle ore delle notte sono comunque forme di violenza verso i cittadini».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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