La Nuova Sardegna

Piombo nella verdura: vietata la distribuzione

di Tamara Peddis
Piombo nella verdura: vietata la distribuzione

Portoscuso, ordinanza del sindaco: i cittadini invitati a limitare drasticamente il consumo di alcuni alimenti

08 marzo 2014
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PORTOSCUSO. Il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda vieta la commercializzazione e la distribuzione di vino, uva, olive, pomodori, peperoni e zucchine che derivano dalle coltivazioni nel territorio comunale. E invita la popolazione a limitarne il consumo. Il divieto è contenuto in un’ordinanza pubblicata nel sito del Comune: un provvedimento adottato in via precauzionale su proposta del Dipartimento di prevenzione della Asl di Carbonia che ha svolto un’indagine ambientale-sanitaria nel territorio di Portoscuso. Lo studio, iniziato circa un anno fa, ha rilevato contaminazione di metalli pesanti in alcuni prodotti orticoli. Una conseguenza – è facile ipotizzare – delle intensissime attività industriali svolte per anni a Portovesme.

Animali e latte. «Si tratta di contaminazione da piombo, cadmio, fluoro, risultato di un’attività industriale, problema noto da tempo – spiega Antonio Onnis, responsabile del Dipartimento prevenzione della Asl 7 –. Il monitoraggio delle situazioni a rischio continua in quanto intendiamo effettuare accertamenti più approfonditi, anche su animali e sul latte, perché ci preme fornire dati precisi e certi, anche per evitare strumentalizzazioni e fornire una giusta informazione ai cittadini».

Precedenti. Nell’ordinanza emessa dal sindaco Alimonda, si fa riferimento alle precedenti valutazione di rischio sanitario determinato dall’assunzione di prodotti ittici lagunari e di alimenti coltivati, formulate dall’Istituto Superiore della Sanità e poi agli esiti degli accertamenti analitici derivanti dal prelievo di matrici biologiche animali e vegetali effettuate da giugno 2013 fino a ieri. Nell’ordinanza, che prevede la concessione di alcune deroghe alla commercializzazione (in seguito ad accurati controlli) si invita la popolazione a ricorrere solo saltuariamente al consumo dei prodotti che derivano dall’attività orticola . Indicazioni che devono intendersi prioritarie per le persone a rischio specifico come bambini, portatori di malattie croniche o debilitanti. I produttori coinvolti nell’attività di indagine ambientale e sanitaria sono stati informati dall’azienda sanitaria. Il sindaco chiede espressamente attraverso l’ordinanza che la Asl e gli altri enti competenti proseguano nel monitoraggio sanitario delle produzioni agricole e zootecniche ai fini della tutela dei cittadini.

Bonifiche. «Il nostro obiettivo – ha spiegato Giorgio Alimonda – è arrivare a ottenere le bonifiche e il risarcimento del danno del processo di inquinamento». Lo stesso problema, insomma, che sta affrontando Porto Torres. «Le amministrazioni precedenti – continua il sindaco – hanno avviato la procedura del danno ambientale al ministero che più volte è stato sollecitato e sappiamo che sta operando per arrivare ai provvedimenti conseguenti: al momento l’ordinanza che ho emesso è un documento importante che può essere utilizzato anche da un privato cittadino che volesse intraprendere azioni per il risarcimento danni». Il sindaco per giovedì ha richiesto la convocazione del consiglio comunale.

Manifestazione. Questa mattina Angelo Cremone, responsabile Sulcis Iglesiente del Movimento Sardegna Pulita e consigliere comunale di Portoscuso, sarà davanti al palazzo di giustizia di Cagliari, insieme alle donne i cui figli hanno vissuto il problema dell’inquinamento: «Sarà una manifestazione per ricordare l’8 marzo con le donne e al contempo sensibilizzare l’opinione pubblica. Sul problema dell’inquinamento nella nostra zona deve intervenire la magistratura e ci auguriamo che il sindaco avvii tutte le procedure per arrivare a riconoscere il grave danno arrecato a Portoscuso ed evitare che si verifichi quanto accaduto a Porto Torres».

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