La Nuova Sardegna

Gli ambientalisti: ora ci pensi il Ministero

Gli ambientalisti: ora ci pensi il Ministero

L’appello: subito il risanamento. Michela Murgia: «La politica ha aiutato gli avvelenatori a farla franca»

08 marzo 2014
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SASSARI. Non abbassare la guardia, e fare in modo che il treno delle bonifiche - che già viaggia lentamente - non si fermi per sempre. Le reazioni dopo la decisione del Tribunale di Sassari sono tutte rivolte in questa direzione.

Di fronte a una situazione così grave di inquinamento, il Gruppo di intervento giuridico lancia un appello: «Proviamo a rimediare: il ministero dell’Ambiente e le altre amministrazioni pubbliche competenti devono adottare i necessari provvedimenti ripristinatori (articoli 299 e successivi Codice Ambiente) e di risarcimento dei danni (articoli 311 e successivi). Infatti, si tratta senza dubbio di una situazione di grave danno ambientale, così come prevista dall’articolo 300 del decreto legislativo n. 152/2006. E se non fanno nulla cosa dobbiamo pensare?».

Daniele Cocco, consigliere regionale di Sel, si rivolge direttamente al nuovo presidente della giunta e all'intero consiglio regionale: «Hanno il dovere morale di intervenire su una situazione che da troppo tempo chiede attenzione alla politica a tutti i livelli». Tra i primi atti legislativi del nuovo gruppo Sardegna Vera, che raggruppa i consiglieri regionali di Upc, Psi, Idv-Verdi e La Base, ci sarà una proposta di legge per imporre alle aziende che vogliono insediarsi in Sardegna con attività potenzialmente inquinanti o dannose per l'ambiente, di versare nelle casse della Regione una cauzione a garanzia delle future bonifiche per il ripristino delle condizioni ambientali del territorio. Sardegna Vera si rivolge a Francesco Pigliaru e chiede «misure stringenti che proteggano il territorio e prevedano azioni per le bonifiche».

Michela Murgia, scrittrice e candidata presidente di Sardegna Possibile alle ultime regionali, commenta sarcastica: «Avvelenare la terra e chi ci vive è un reato di poco conto, che si dimentica col tempo. Questo vuol dire prescrizione, ma non è solo colpa di una giustizia arrivata troppo tardi. Sono anni che la politica italiana, senza nessun contrasto da parte di quella sarda, ha permesso e continua a permettere che questo avvenga, facendo leggi che aiutano gli avvelenatori a farla franca. Aspettiamo ansiosi - ha aggiunto Murgia - che il neopresidente Pigliaru prenda posizione contro il suo partito per la promessa di impunità (nel decreto Destinazione Italia) che lascerebbe alla Sardegna tutte le ferite aperte dall'industrializzazione senza regole». (g.b.)

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