La Nuova Sardegna

Mozione contro la Barracciu

Mozione contro la Barracciu

Manuela Serra, 5 Stelle, chiede al Senato le dimissioni del sottosegretario

07 marzo 2014
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ROMA. La guerra dei 5 Stelle a Francesca Barracciu arriva al Senato. Dopo l’interrogazione portata alla Camera, la senatrice Manuela Serra presenta una mozione in aula. Chiede al governo di tornare sui suoi passi e annullare la nomina della Barracciu, indagata per peculato. «Per noi del Movimento 5 Stelle è fondamentale che chi amministra la cosa pubblica abbia una reputazione integra – dice la Serra –. Non si possono affidare incarichi pubblici a persone che potrebbero essere colpevoli di un reato. Per il governo Renzi, che si è presentato come portatore del cambiamento, candidare indagati rappresenta un segnale di forte opportunità politica e coerenza».

La parlamentare contesta la scelta di Renzi. «Il Nuovo centro destra – continua la Serra – non chiederà le dimissioni per bilanciare il sacrificio di Gentile. Ma secondo noi si doveva impedire la nomina di persone inquisite. Bastava rifarsi all’articolo 54 della Costituzione, che garantisce e tutela l'onore di tutti i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche».

La Barracciu dovrà resistere alla nuova ondata di tempesta che arriva dal Senato. Per ora il sottosegretario è rimasto in silenzio. Ma in questi giorni ha dovuto subire un attacco mediatico arrivato un po’ da tutti i fronti. Dalle bordate dei quotidiani e delle tv nazionali, al fuoco amico di alcuni esponenti dello stesso Pd che chiedevano al governo di sostituire i sottosegretari indagati. Il suo caso però è diventato un po’ il simbolo di questa battaglia. Tanto da finire in una interrogazione presentata nel question time alla Camera da due parlamentari del Movimento 5 Stelle, Nicola Bianchi ed Emanuela Corda. A rispondere il ministro Maria Elena Boschi, lei ha respinto l’assalto. E ha garantito che il governo non chiederà le dimissioni a sottosegretari o ministri che hanno ricevuto un avviso di garanzia. Per ora l’esecutivo prova a difendere la Barracciu, ma l’attacco non si ferma. (l.roj)

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