La Nuova Sardegna

Il mare restituisce un cadavere di donna senza testa

di Tamara Peddis
Il mare restituisce un cadavere di donna senza testa

Il corpo è stato ritrovato sulla spiaggia di Scivu Potrebbe trattarsi di una straniera, forse una clandestina

07 marzo 2014
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ARBUS. Il cadavere di una donna, senza testa. È stato trasportato dall’ultima mareggiata nella spiaggia di Scivu, comune di Arbus. Un corpo dilaniato dai pesci con indosso i resti di una camicia, jeans scuri e calze collant. È stato proprio quest’ultimo indumento a far pensare che si trattasse di una donna ai carabinieri della Compagnia di Iglesias, intervenuti sul posto insieme agli uomini della capitaneria di porto di Oristano. La segnalazione della presenza di un cadavere nella spiaggia è arrivata ai carabinieri tramite una telefonata anonima mercoledì, a tarda sera. Il corpo, presentandosi in stato di saponificazione, (processo di trasformazione di un cadavere che è rimasto per molto tempo in acqua), non ha potuto fornire al momento altri elementi utili per risalire all’identificazione. Gli inquirenti sono quasi convinti che si tratti di una donna straniera. Magari una clandestina morta durante i frequenti viaggi della speranza o semplicemente di una persona caduta in mare da un’imbarcazione.

Il fatto che il corpo presentasse la testa recisa di netto ha fatto ipotizzare anche un assassinio: una donna uccisa brutalmente e poi gettata in mare. Il cadavere non presenta alcun elemento compatibile con le caratteristiche di donne scomparse da tempo in Sardegna, sia per il tipo di abiti indossati sia per le caratteristiche del corpo. La donna scomparsa a Orosei, secondo quanto riferiscono i carabinieri, l’ultima volta che è stata vista indossava un vestito estivo. Un’altra di Assemini non aveva un altezza che corrisponde a quella del cadavere ritrovato.

Le indagini si concentrano su donne straniere perché le correnti marine farebbero pensare, secondo gli inquirenti, ad un corpo che arriva dalla parte occidentale del Mediterraneo.

L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia che verrà effettuato nel reparto di medicina legale del Policlinico Universitario di Cagliari e dovrà stabilire, attraverso l’esame dei polmoni, se la donna è morta per annegamento o per altri motivi e da quanto tempo si trovava in mare. Per i risultati si dovranno attendere circa trenta giorni.

Saranno prelevati inoltre anche dei tessuti per rilevare il Dna, un dato utile per accertare il gruppo etnico della donna. I carabinieri di Iglesias, diretti dal capitano Nicola Pilia e la Capitaneria di porto di Oristano hanno allertato anche le capitanerie italiane, spagnole e francesi che confinano con l’area in cui è stato ritrovato il cadavere per verificare se nell’ultimo periodo i comandanti di navi e varie imbarcazioni avessero lanciato segnalazioni per persone cadute in mare.

Le indagini si stanno svolgendo in tutte le direzioni e tutte le ipotesi sono al momento al vaglio degli inquirenti. Vista infatti la scarsità di elementi a disposizione in grado di spiegare l’accaduto, nessuna pista al momento viene trascurata.

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