La Nuova Sardegna

Trivellazioni da Oristano all’Asinara alla ricerca di idrocarburi

di Roberto Petretto
Trivellazioni da Oristano all’Asinara alla ricerca di idrocarburi

Una società specializzata pronta a scandagliare un’area di 21 mila chilometri nel mare dell’isola

CARTA

06 marzo 2014
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ORISTANO. Per ora si parla solo di “istanza di permesso di prospezione”. Il primo passo verso la ricerca e, eventualmente, verso la perforazione e l’estrazione di idrocarburi. È ancora una volta il mare di fronte alle coste sarde l’oggetto del desiderio delle compagnie petrolifere. Sul numero di febbraio del bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse, pubblicato mensilmente dalla Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche che fa campo al ministero per Sviluppo economico, è comparsa infatti la richiesta avanzata dalla Schlumberger Italiana spa. L’area interessata è di quasi 21mila chilometri quadrati, tra il Mare di Sardegna e il mare Balearico. Prendendo come riferimento le coordinate pubblicate sul bollettino, viene fuori un rettangolo con la parte superiore frastagliata e irregolare e che, sul lato orientale, si trova proprio di fronte alla costa sarda, dall’Asinara sino alla costa Oristanese, dalle parti di Capo Mannu.


La sigla del permesso richiesto è: “d1E.P-.SC”. L’istanza è stata presentata dalla diramazione italiana della Schlumberger Oilfield Services. Non una vera e propria compagnia petrolifera, quanto piuttosto «la più grande compagnia al mondo di servizi alle società petrolifere, leader nella fornitura di servizi tecnologici e soluzioni all’industria petrolifera mondiale», come si legge nel sito di Assomineraria, il settore della Confindustria che si occupa di ricerche petrolifere o energetiche in genere e minerarie.


Il piatto delle ricerche di idrocarburi nel Mediterraneo sembra appetibile, anche se al momento non si sa bene quanto possa essere ricco. Nel tratto di mare tra la l’Italia e la Spagna è tutto un fiorire richieste per permessi di prospezione e ricerca. Nelle isole Baleari si formando un combattivo movimento d’opinione che punta a contrastare le numerose iniziative delle compagnie petrolifere. Partendo, appunto dall’imposizione di un limite alle prospezioni marine, che utilizzano sistemi ritenuti, dalle associazioni ambientaliste, invasivi e dannosi per l’ecosistema.


Le ricerche petrolifere nel golfo di Valencia e nel tratto di mare intorno alle isole Baleari per ora non sono arrivate al livello di trivellazioni off shore, ma sono ferme a quello delle esplorazioni sismiche. Metodologie che provocano delle esplosioni sottomarine e che servono a valutare, attraverso le rilevazioni fatte dagli strumenti, la “risposta” data dal sottosuolo. Sono al momento quattro le ricerche autorizzate: quella della compagnia scozzese Cairn Energy, una della britannica Spectrum Geo Limited, poi quella della norvegese Seabird Exploration e infine quella della spagnola Repsol Investigaciones Petrolíferas.


Ora anche il tratto di mare di fronte alla Sardegna diventa obiettivo delle compagnie. Nell’isola è forte l’opposizione al progetto “Eleonora d’Arborea” presentato dalla Saras per la ricerca di gas naturale nel territorio dlel’Oristanese.


Nel 2009 la mobilitazione popolare riuscì a bloccare il progetto per la realizzazione di un grande parco eolico proprio di fronte alla costa di Cuglieri e alla spiaggia di Is Arenas.
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