La Nuova Sardegna

Bindi: mi appello al senso di responsabilità

Bindi: mi appello al senso di responsabilità

Il ministro Giannini: sono garantista, non si dimettano. Cicchitto: Gentile vittima di manovra politica

05 marzo 2014
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ROMA. «Ho già detto che su tutta questa materia facciamo appello al senso di responsabilità delle persone, delle forze politiche e del governo». Così la presidente della commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, ieri Palermo, ha risposto ai cronisti che le chiedevano se dopo il sottosegretario Antonio Gentile, anche il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi dovrebbe dimettersi. «Ho chiesto al mio partito di fare una riflessione seria su questo aspetto per un motivo molto semplice: sono stati usati due pesi e due misure, perché per gli stessi reati alcune persone non sono state neanche candidate mentre altre siedono al Governo – aggiunto la Bindi – . Ritengo questo un argomento molto importante, considerato che tra gli obiettivi dichiarati dal Presidente del Consiglio c’è quello di rivedere il sistema dei finanziamenti pubblici ai partiti ed il finanziamento ai gruppi consiliari, mi pare evidente che essere indagati per il cattivo uso di quei fondi richieda un momento di riflessione. Poi ci rimettiamo alla responsabilità delle forze politiche, dei partiti e delle persone interessate», ha concluso l’esponente del Pd.

Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, segretario di Scelta civica, si professa garantista, per questo dice no alle dimissioni richieste da Cinque stelle per i sottosegretari del Pd indagati: è la posizione del ministro dell'Istruzione, segretario di Scelta civica, Stefania Giannini. «Non credo debbano dimettersi, saranno gli sviluppi delle varie vicende a dare le soluzioni», ha detto il ministro ieri a Napoli. Per poi aggiungere, riferendosi al caso Gentile: «Mi sembrano casi diversi per quel poco che ne so». E a proposito delle dimissioni presentate lunedì dall’esponente di Ncd, nominato da Renzi sottosegretario alle Infrastrutture, interviene Fabrizio Cicchito: «Il senatore Gentile si è dimesso senza che gli sia stato possibile svolgere un contraddittorio reale sugli addebiti che gli vengono fatti e cioè di aver spinto lo stampatore ad intervenire sul direttore del quotidiano L’Ora della Calabria e di essere responsabile del blocco delle rotative. Il senatore Gentile si è dimesso per disinnescare una manovra politica posta in essere nei confronti del governo Renzi da alcuni ambienti del Pd e dai settori oltranzisti di Forza Italia. A questo punto però – avverte Cicchitto – guai ad aggiungere ad una perversità di stampo giustizialista un’altra ancora più aberrante e cioè che si debbano dimettere tutti coloro che fossero oggetto di avviso di garanzia».

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