La Nuova Sardegna

le proteste

Non solo Francesca, nel mirino anche altri sottosegretari

di Gabriele Rizzardi

ROMA. Non solo Francesca Barracciu: sono anche altre le nomine di viceministri e sottosegretari che fanno discutere. Come quella di Antonio Gentile, esponente Ndc e nuovo sottosegretario alle...

02 marzo 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ROMA. Non solo Francesca Barracciu: sono anche altre le nomine di viceministri e sottosegretari che fanno discutere. Come quella di Antonio Gentile, esponente Ndc e nuovo sottosegretario alle Infrastrutture, considerata probabilmente la più inopportuna. E poi gli uomini vicini a Silvio Berlusconi: l’ex premier non fa parte del governo Renzi ma suoi fedelissimi in passato oggi ricoprono importanti cariche nella nuova squadra. Basti pensare che il viceministro della Giustizia, Enrico Costa (Ncd), è stato un berlusconiano di ferro, relatore del Lodo Alfano e del disegno di legge sul legittimo impedimento. E anche il neo sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, vuole essere considerato un «tecnico» ma è stato fino al maggio 2013 in quota Forza Italia ed anche quando faceva il magistrato (a Massa) militava nella corrente più a destra dello schieramento giudiziario: Magistratura Indipendente. Per ora la rivolta è esplosa per la nomina di Antonio Gentile, accusato di aver impedito la pubblicazione su quotidiano L’Ora della Calabria di un articolo su un’indagine della procura di Cosenza a carico del figlio Andrea, accusato di abuso di ufficio, associazione a delinquere e falso ideologico. Alfredo D’Attorre, deputato Pd, bersaniano di ferro, è il primo a chiedere le dimissioni del discusso senatore che negli anni scorsi propose di assegnare il Nobel per la pace a Silvio Berlusconi: «Il quadro di pressioni che emerge sull’editore dell’Ora della Calabria è inquietante. Mi auguro che Gentile sia indotto dal presidente del Consiglio e dal suo partito a rassegnare le dimissioni». Ieri sera a chiedere a Renzi di revocare la nomina sono stati anche i Giovani Democratici della Calabria che definiscono «inopportuna» e «lesiva dell’immagine del governo» la presenza di Gentile. Una condanna, netta e senza appello, arriva anche da Celeste Costantino (Sel) per il quale chi ha cercato di impedire l’uscita di un giornale «non può stare al governo». Ancora più duro è il commento di Corradino Mineo, senatore ed esponente della minoranza Pd: «Ma perché, fra i tanti in fila per una casacca da sottosegretario, Renzi doveva proprio caricarsi questo Antonio Gentile da Cosenza, già scelto da Berlusconi per sostituire Cosentino dopo i noti guai giudiziari?». Ma i commenti più infuocati sono quelli dei 5 Stelle. «La nomina ai Trasporti di Gentile è la dimostrazione che Renzi è già un rottame», si legge in una nota firmata da quattro parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle (Nesci, Dieni, Morra e Parentela).

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative