La Nuova Sardegna

Chiama a casa: «Arrivo» Ma muore in una scarpata

di Gian Carlo Bulla
Chiama a casa: «Arrivo» Ma muore in una scarpata

Nurallao, tragica fine per un operaio di 25 anni originario di Laconi Nella notte ha perso il controllo della sua Punto che ha sfondato il guardrail

02 marzo 2014
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NURALLAO. Ha chiamato il fratello al telefono: «Pochi minuti e sono a casa». Guidava in direzione di Nurallao dopo aver trascorso la serata a Gesturi in compagnia della fidanzata e di alcuni amici. Ma quella telefonata è stata l’ultima, perché nel paese del Sarcidano dove abitava non è mai arrivato. La morte l’ha falciato all’altezza del chilometro 57 della statale 197, in territorio di Nuragus, quasi al confine tra le province di Oristano e di Cagliari.

Si chiamava Fabrizio Melis, faceva l’operaio precario, il prossimo 30 marzo avrebbe compiuto 25 anni. Era originario di Laconi, il paese del padre Sandro, un allevatore figlio di un ex assegnatario dell’Etfas.

L’incidente è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato: il giovane era al volante di un vecchio modello di Fiat Punto che per cause ancora in via di accertamento è uscita fuori strada ed è finita in una scarpata dopo aver sfondato il guardrail. I carabinieri e i vigili del fuoco che hanno effettuato i rilievi non escludono l’elevata velocità e l’asfalto scivoloso per la pioggia che cadeva al momento del sinistro. L’ora dell’incidente sarebbe intorno alle due e trenta, poco dopo che Fabrizio Melis aveva telefonato al fratello, comunicandogli che stava attraversando il centro abitato di Nuragus e che alcuni minuti dopo sarebbe arrivato a casa. Ma il tempo è passato e in famiglia si è fatta strada la preoccupazione: il cellulare squillava invano. Alla fine la decisione: una chiamata al 112.

Così l’operatore telefonico della centrale operativa della compagnia di Isili, su input del comandante, il capitano Paolo Bonetti, ha avviato le ricerche. Alle prime luci dell’alba di ieri un automobilista ha notato la Punto fuori strada e ha allertato i soccorsi. Sul posto si sono precipitati i carabinieri della stazione di Nuragus, guidati dal comandante, il maresciallo Gianni Caria, l’ambulanza del 118 del distretto sanitario del Sarcidano Barbagia di Seulo e i vigili del fuoco del distaccamento di Isili. Per Fabrizio Melis, rimasto incastrato nell’abitacolo dell’auto ridotta ad un ammasso di lamiere contorte, purtroppo non c’era più niente da fare. Il ragazzo è morto sul colpo così come ha certificato il medico del 118 che ha stilato il referto di decesso.

Il corpo di Fabrizio Melis, dopo essere stato rimosso dall’abitacolo dell’auto, per ordine del magistrato di turno, il sostituto procuratore Paolo De Angelis, è stato trasportato all’obitorio del cimitero di Nuragus dove è stata allestita la camera ardente. Il funerale dell’operaio sarà officiato questo pomeriggio a Nurallao dal parroco don Michel Luisi.

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