La Nuova Sardegna

il presidente della regione nel liceo cagliaritano

Al Dettori tre mesi dopo il crollo: «Troveremo risorse per la scuola»

Al Dettori tre mesi dopo il crollo: «Troveremo risorse per la scuola»

CAGLIARI. Caschetto antinfortunistico in mano, Francesco Pigliaru, guarda quello che resta del soffitto crollato sui banchi di una prima liceo e che provocò, nel novembre scorso, il ferimento di un'in...

02 marzo 2014
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CAGLIARI. Caschetto antinfortunistico in mano, Francesco Pigliaru, guarda quello che resta del soffitto crollato sui banchi di una prima liceo e che provocò, nel novembre scorso, il ferimento di un'insegnante e di due studentesse.

Il sopralluogo nell'aula vuota, ancora invasa dai calcinacci, è l'occasione per illustrare una serie di azioni da intraprendere e il metodo che la sua giunta intende seguire.

Francesco Pigliaru, discute, pubblicamente, davanti alla stampa, con il commissario della Provincia di Cagliari Pietro Cadau e con il dirigente del settore edilizia scolastica dell'ente, Michele Camoglio, dei problemi che riguardano gli edifici scolastici e delle misure necessarie per metterli in sicurezza, rese, il più delle volte, impossibili dai vincoli del patto di stabilità.

«Serve circa un milione di euro per ripristinare l’agibilità dell’istituto: 850mila euro per l’edificio nel suo complesso e 150mila per l’aula magna – spiega a Pigliaru, nell’atrio del liceo, il commissario della provincia Cadau – La Provincia di Cagliari – prosegue – ha un programma di intervento sulle scuole da 23 milioni di euro ma ne può spendere poco più di 3, praticamente quanto necessario per le spese correnti dell’ente. Speriamo nell’intervento della Regione e del Governo – conclude il commissario straordinario – e se tutto procederà per il verso giusto, a settembre i ragazzi saranno di nuovo nelle loro aule».

Il piano straordinario di edilizia scolastica, annunciato in campagna elettorale, prevede investimenti per 600 milioni di euro in cinque anni, cifra che alcuni, ad esempio i costruttori edili, ritengono insufficiente. «Si tratta – dice Pigliaru – di un investimento, molto, molto consistente, speriamo di potercelo permettere. Per attuarlo – prosegue – dovremo guardare bene dentro il bilancio e trovare le risorse necessarie per interventi immediati, impiegare i fondi comunitari che ci sono e programmare la spesa dei 360 milioni del Fondo sociale europeo. In più dobbiamo impiegare risorse per formare gli insegnanti. Nella classe in cui è crollato il solaio c'è una lavagna digitale – osserva – è importante che uno strumento come questo, una volta acquistato, venga poi utilizzato nel modo migliore. Quanto è accaduto al liceo Dettori – conclude – è una grave ferita, non solo per il prestigio dell’istituto (sarebbe ancora più grave se accadesse nella scuola di un piccolo centro delle zone interne che si sta spopolando) ma perché è una ferita inferta all’identità: si impara anche dal contesto e dall’appartenenza ai luoghi. Basta pensare con che orgoglio negli Stati Uniti gli studenti parlano del loro college e della bellezza del campus dove hanno studiato».(f.t.)

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