La Nuova Sardegna

Primo ricorso contro la legge elettorale

Primo ricorso contro la legge elettorale

Presentato da Angelo Stochino (FI), non rieletto nonostante 4.759 preferenze. Contesta la ripartizione dei seggi nei collegi

28 febbraio 2014
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CAGLIARI. La Corte d’appello continua a controllare schede e verbali, solo ieri sono arrivati i plichi del Medio Campidano, e non sa ancora quando potrà proclamare i sessanta consiglieri eletti il 16 febbraio. Forse sarà necessaria tutta la prossima settimana prima della pubblicazione dell’ultimo e decisivo verbale elettorale. Ma i tempi potrebbero allungarsi: da ventiquattr’ore è stato depositato in cancelleria il primo ricorso contro l’ancora ufficiosa ripartizione dei seggi fra gli otto collegi.

Nel mirino. Contro la legge elettorale a sparare il primo colpo è stato il consigliere regionale uscente di Forza Italia Angelo Stochino, candidato in Ogliastra e per ora non rieletto. Non gli sono bastate 4.759 preferenze per essere uno dei sessanta consiglieri della XV legislatura. Eppure è stato il più votato in Ogliastra, ma quel collegio è finito nel tritacarne della ripartizione dei seggi e alla fine ha avuto un solo seggio (Franco Sabatini del Pd) rispetto ai due assegnati dalla legge. È lo stesso meccanismo che ha penalizzato la Gallura (da 5 a 2) e il Medio Campidano (da 4 a 2) e favorito invece Cagliari, Sassari e Nuoro che hanno avuto più seggi di quelli previsti. Con una memoria legale di sei pagine, scritta dall’avvocato Antonello Rossi, Stochino contesta proprio la ripartizione fra gli otto collegi. «All’articolo 3 la legge – è scritto nel ricorso – prevede il numero dei consiglieri in proporzione agli abitanti, ma alla fine ha prevalso quanto prescritto dall’articolo 17 sui seggi non assegnati col quoziente pieno». Secondo il ricorrente, «è stato stravolto il principio della rappresentatività territoriale che era uno dei capisaldi della legge». Stochino che quel testo l’ha votato, sostiene di essersi affidato a suo tempo alle proiezioni degli uffici regionali poi verificate dal gruppo ristretto di consiglieri che avevano lavorato alla legge: «Invece siamo stati beffati».

La prima mossa. Angelo Stochino è deciso ad andare avanti: «Nel caso in cui la Corte d’appello dovesse respingere la richiesta di ricalcolare l’assegnazione dei seggi, ricorrerò al Tar». Ai giudici amministrativi dovrebbero rivolgersi anche i comitati di protesta che per lo stesso motivo hanno preso posizione in Gallura e nel Medio Campidano. Mentre altri, come il deputato del Pd Gian Piero Scanu, hanno annunciato che ricorreranno alla Consulta: «Questa vergognosa legge, in colpo solo, ha negato la rappresentatività territoriale, quella delle minoranze e la parità di genere. Per questo, deve essere dichiarata anticostituzionale».

Tutti in campo. Il fronte del no potrebbe presto allargarsi. all’indomani dello spoglio, ad esempio, era stata la consigliera di parità della Regione, Laura Moro, ad annunciare: «Va presentato subito il ricorso davanti alla Corte costituzionale e fra i tanti motivi c’è anche quello di un risultato che nei fatti, con solo quattro consigliere elette, ha negato il diritto alle donne di essere rappresentate in Consiglio regionale e questo è avvenuto per colpa di una volontà cinica e spregiudicata imposta nella precedente legislatura dai soliti gruppi di potere». (ua)

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