Cappellacci saluta l’esecutivo: dieci libri e un mamuthone
CAGLIARI. Cappellacci agli assessori: «Canne al vento» di Grazia Deledda, con dedica scritta di pugno in cui tra l’altro si legge «arriverà il tempo in cui ci rialzeremo». Gli assessori al...
CAGLIARI. Cappellacci agli assessori: «Canne al vento» di Grazia Deledda, con dedica scritta di pugno in cui tra l’altro si legge «arriverà il tempo in cui ci rialzeremo». Gli assessori al governatore: una maschera di mamuthone ingentilita dal pizzetto intagliato da un bravo artigianato di Mamoiada. Doveva essere la giunta dei regali e così è stato. Presenti dieci assessori su undici, l’unico assente Mario Floris, l’appuntamento a Villa Devoto è durato poco meno di un’ora. Nei primi dieci minuti, la giunta ha approvato i bilanci di previsione dell’Ente acque, dell’Ente foreste, dell’Agenzia delle coste e Sardegna ricerche di cui è passato anche il programma annuale. Dopo lo scontato e veloce lasciapassare sull’ordinaria amministrazione, il presidente Cappellacci ha voluto una giunta politica con gli assessori di Forza Italia e quelli degli altri partiti della coalizione sconfitta, Riformatori, Udc e Fratelli d’Italia . Di cosa abbiano parlato intorno al tavolo ovale del salone di Villa Devoto è rimasto un segreto, ma è probabile che siano state gettate le basi per quella che sarà «un’opposizione intransigente ma propositiva al centrosinistra». Ugo Cappellacci lo ha ribadito all’uscita dalla riunione e dopo le foto di rito con l’Ufficio di gabinetto e i direttori generali: «A Pigliaru dico di stare attento perché questo governo guidato da Renzi mi sembra tutt’altro che amico»,