La Nuova Sardegna

Villa Devoto

Cappellacci saluta l’esecutivo: dieci libri e un mamuthone

Cappellacci saluta l’esecutivo: dieci libri e un mamuthone

CAGLIARI. Cappellacci agli assessori: «Canne al vento» di Grazia Deledda, con dedica scritta di pugno in cui tra l’altro si legge «arriverà il tempo in cui ci rialzeremo». Gli assessori al...

28 febbraio 2014
1 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Cappellacci agli assessori: «Canne al vento» di Grazia Deledda, con dedica scritta di pugno in cui tra l’altro si legge «arriverà il tempo in cui ci rialzeremo». Gli assessori al governatore: una maschera di mamuthone ingentilita dal pizzetto intagliato da un bravo artigianato di Mamoiada. Doveva essere la giunta dei regali e così è stato. Presenti dieci assessori su undici, l’unico assente Mario Floris, l’appuntamento a Villa Devoto è durato poco meno di un’ora. Nei primi dieci minuti, la giunta ha approvato i bilanci di previsione dell’Ente acque, dell’Ente foreste, dell’Agenzia delle coste e Sardegna ricerche di cui è passato anche il programma annuale. Dopo lo scontato e veloce lasciapassare sull’ordinaria amministrazione, il presidente Cappellacci ha voluto una giunta politica con gli assessori di Forza Italia e quelli degli altri partiti della coalizione sconfitta, Riformatori, Udc e Fratelli d’Italia . Di cosa abbiano parlato intorno al tavolo ovale del salone di Villa Devoto è rimasto un segreto, ma è probabile che siano state gettate le basi per quella che sarà «un’opposizione intransigente ma propositiva al centrosinistra». Ugo Cappellacci lo ha ribadito all’uscita dalla riunione e dopo le foto di rito con l’Ufficio di gabinetto e i direttori generali: «A Pigliaru dico di stare attento perché questo governo guidato da Renzi mi sembra tutt’altro che amico»,

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative