La Nuova Sardegna

Pigliaru dà il via alle consultazioni

di Luca Rojch
Pigliaru dà il via alle consultazioni

Il governatore incontra i partiti del centrosinistra, ma ha già le idee chiare: 12 assessori, la metà saranno donne

24 febbraio 2014
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SASSARI. Fuga dalla tecnocrazia. La paura che sottotraccia angoscia i partiti è l’effetto Monti. Il terrore che il governo Pigliaru si trasformi nell’esecutivo dei professori. Oggi il presidente inizia le consultazioni. E sarà questo il mantra di molti segretari davanti al professore. Riaffermare la centralità della politica. Ma i più informati sono certi. I docenti non saranno più di tre nella giunta. Il pericolo, almeno sulla carta, sembra scongiurato.

Il metodo. Per ora più che di nomi si parla di metodo. Pigliaru dovrà esplorare un mondo sconosciuto come un pianeta alieno. I segretari dei partiti. Oggi i primi incontri. Tra martedì e mercoledì ci sarà il faccia a faccia con il Pd, perché il segretario Silvio Lai è impegnato nel voto di fiducia al governo Renzi. Poi quelli che restano. Entro la fine della settimana il professore avrà un quadro preciso.

Il 4-4-4. In questa settimana di confronto tra governatore e partiti si è provato anche a mettere sul piatto qualche idea sullo schema da utilizzare per creare la giunta. Qualche partito ha proposto il 4-4-4. Quattro assessori scelti da Pigliaru, quattro dal Pd, e quattro dagli alleati. Ma si sono sollevati subito due ostacoli. I piccoli della coalizione si sono opposti a questa divisione, che svantaggerebbe gli alleati. I partiti cespuglio hanno rilanciato con un altro criterio. Ogni componente dell’alleanza che ha almeno due consiglieri potrebbe avere un assessore. Ma il Pd non gradisce questo criterio. C’è un’incognita che il sistema della politica non ha messo in conto. Pigliaru ha da subito fatto capire che non resterà ostaggio dei partiti. E davanti a una divisione che trae ispirazione dal manuale Cencelli il professore potrebbe già mostrare i muscoli. Il governatore ha sempre detto di non avere paura di mandare tutti a casa se si dovesse rendere conto di diventare ostaggio delle segreterie dei partiti.

Effetto Renzi e donne. Per ora la squadra di governo dovrebbe essere composta da 12 assessori. E Pigliaru avrebbe già messo un paletto. Vuole che sei siano donne. Il presidente avrebbe già iniziato a stringere la rosa dei nomi in rosa su cui fare affidamento. Il governatore vorrebbe anche varare l’esecutivo in pochi giorni. Ma l’ostacolo principale è la lentezza degli uffici elettorali. La proclamazione ufficiale dei consiglieri ancora non c’è.

La grana indagati. Pigliaru dovrà anche disinnescare la prima bomba che rischia di far saltare la sua giunta. Il caso indagati. L’assessorato risarcitorio di Francesca Barracciu e quello conquistato sul campo da Gianfranco Ganau, mister 10mila voti, sembrano diventare sempre più complicati. Il Pd non può e non vuole rinunciare a due tasselli importanti dei suoi complicati equilibri. Ma Pigliaru è stato chiaro: «Nessun indagato in giunta», e i piccoli partiti della coalizione hanno ribadito che concordano con il governatore. Difficile trovare una convergenza tra le posizioni che sembrano distanti.

Professori e politici. Difficile che la giunta arrivi in pochi giorni, anche perché manca ancora il quadro finale degli eletti. Tempo preziosissimo che il governatore utilizzerà per mettere a punto i dettagli della giunta. Niente di ufficiale. I nomi certi sono pochissimi, il resto è calciomercato. Ma la professorite non sembra avere contagiato Pigliaru. Al di là dei nomi che circolano, e spesso fanno riferimento al mondo universitario, dalle segreterie garantiscono che il governatore metterà in squadra al massimo tre docenti. Questo non toglie che il criterio che sarà utilizzato nella scelta sarà quello della competenza.

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