La Nuova Sardegna

Il nuovo consiglio regionale, un parlamentino con meno donne

Il nuovo consiglio regionale, un parlamentino con meno donne

Le elette saranno tre o al massimo quattro. Il quadro non è ancora completo, la composizione esatta del consiglio regionale targato Francesco Pigliaru dipenderà dal completo calcolo dei resti - LE FOTO DEI CONSIGLIERI

18 febbraio 2014
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SASSARI. Cinquantasei o cinquantasette uomini e appena tre o quattro donne: il nuovo consiglio regionale, numero più numero meno, di certo sarà quasi interamente al maschile.

Al momento, le uniche donne elette sarebbero Daniela Forma (Pd, presidente del consiglio provinciale di Nuoro), Rossella Pinna (anche lei Pd, sindaco di Guspini), e Alessandra Zedda (Forza Italia, assessore regionale uscente al Bilancio e Programmazione nella giunta Cappellacci). Il quadro non è ancora completo, la composizione esatta del consiglio regionale targato Francesco Pigliaru dipenderà dal completo calcolo dei resti. Ma alcune incertezze sono legate anche al fatto che sino a notte fonda non era stato completato lo spoglio: in particolare in 8 sezioni su 1836, l’ufficio stampa della Regione ha comunicato che «si è preso atto che non era possibile per problemi e contrasti sull'assegnazione dei voti chiudere le operazioni e i presidenti hanno quindi deciso di inviare tutta la documentazione ai Tribunali delle circoscrizioni».

Oggi, quasi certamente nel primo pomeriggio, si conosceranno i dati definitivi che comunque, non ci sono dubbi, non altereranno il risultato finale e quello degli altri candidati alla presidenza.

Ma, al di là dei cambiamenti dell’ultimo minuto, la scarsa, anzi scarsissima presenza femminile, è comunque una certezza. La mancata approvazione della legge sulla doppia preferenza di genere durante la scorsa legislatura è stata penalizzante, gli accorgimenti successivi non hanno migliorato granché la situazione. A novembre, attraverso la legge statutaria, è stato infatti stabilito che in ciascuna lista ognuno dei due generi non poteva essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati. Quindi (con variazioni legate a calcoli percentuali) poco meno di un terzo degli aspiranti consiglieri in corsa domenica 16 erano donne. Tutto inutile: le candidate non hanno riscosso successo, per questo in consiglio regionale saranno presenti in numero limitatissimo.

Per questo sembra prevedibile che le quote rosa saranno salvaguardate al momento della formazione della giunta da parte del neo governatore Francesco Pigliaru. (si. sa.)

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