La Nuova Sardegna

La Pascale studia da first lady: sempre accanto al suo Silvio

di Umberto Aime
La Pascale studia da first lady: sempre accanto al suo Silvio

La prima uscita politica del barboncino Dudù Pranzo tipico con fregula e culurgiones al pomodoro

02 febbraio 2014
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CAGLIARI. La «nostra prima volta» in politica, caro barboncino Dudù, deve’essere perfetta: hai capito? Fai da bravo, «cucciolo mio», ordina in volo la first lady di Forza Italia 2.0. «Oggi dimenticati la pallina di pezza». I capricci si fanno «solo a casa, quando siamo da soli, noi tre». A Palazzo Grazioli sì, nel giardino di Arcore pure, fra gli «elettori del Presidente mai: chiaro?». Raccomandazioni in volo, da Roma a Cagliari. Caro Dudù, la campagna elettorale è «una cosa maledettamente seria» e dicono che basterebbe un «tuo solo abbaiare fuori posto» per «farci perdere le Regionali, in Sardegna». Meglio non rischiare scivoloni, «evitiamo di finire in una paparazzata cagliaritana». Eccolo, allora, l’animato, il celebre puff quattro zampe e coda – bianco latte, morbidissimo, vaporoso, trucco e parrucco appena rifatto – scendere dalla suite in braccio alla prima dama del Cavaliere. Sull’esuberanza della bambola Dudù, che se non fosse stato per le conoscenze francesi di Berlusconi – Dudù è la traduzione di bambolotto – sarebbe stato un più popolano Gennarino, svelerà la padroncina, ha vinto lei, Francesca Pascale.

Lady. È perfetta, la dame: tailleur viola e nero da viaggio, lo stesso che indossava alla Fiera, a pranzo era invece di una tonalità più chiara. Enorme solitario all’anulare sinistro, quello del fidanzamento, capelli biondi raccolti, un filo di trucco, sorriso aperto, bon ton evidente, cordialità naturale e continua con i giovani del Club. Non sbaglia un particolare, nell’esordio politico-elettorale, al fianco di Berlusconi: è tosta, non vuole certo essere una meteora. Sotto il palco del comizio, fra candidati e parlamentari, e a tavola, quando le malelingue dicono che il Cavaliere si sia assopito fra una porta e l’altra. Due antipasti (panada di bue rosso e salumi su pane carasau), altrettanti primi (fregula con seppie e salsiccia e culurgiones al pomodoro fresco), carrè di vitello al forno con cardoncelli e patate, semifreddo al torroncino e salsa d’arance e gattò. Era lì, Francesca Pascale, quando diversi testimoni raccontano invece che il presidente ha pizzicato poco o nulla, ma si è sprecato nell’andare di tavolo in tavolo, per «dare forza e pacche sulle spalle» ai commensali e concedersi al rito delle foto ricordo da banchetto nuziale. Senza Dudù però: in quell’ora abbondante, unico padrone di tutto l’ultimo piano della Torre, presidiato da incalcolabili guardie del corpo.

Spontanea. Non spreca neanche una parola, Francesca Pascale: ha 28 anni contro 77, sono quelli del suo famoso fidanzato. È napoletana. Non recita, almeno pare, il copione di un cerimoniale mandato giù a memoria, nella pausa pomeridiana: va a braccio, segue un istinto bilanciato col ruolo. «I giornalisti? Siete persone difficili, ma ci sono le eccezioni». La risposta è pronta, anche se qualche suggerimento deve averglielo prima passato lo staff. A cominciare dalla giornalista personale al seguito e dall’ombra impercettibile (in pochi la vedono, ma lei c’è sempre) che è Mariarosaria Rossi. Giovane senatrice del Pdl, da sempre fedele segretaria del Capo, per i settimanali è stata lei a trasformare un battagliero «bell’anatroccolo» in cigno, che se richiesto può essere presente, mai protagonista, in campagna elettorale e nelle occasioni che il protocollo comanda.

Presente. Doveva esserci, a Cagliari, Francesca Pascale, perché «per il Presidente (lo chiamerà sempre e solo così) questa era la prima uscita pubblica dopo la condanna e l’estromissione dal Parlamento». Non poteva lasciarlo da solo nella passerella del ritorno alla vita pubblica ed è soddisfatta: «Il fatto che siamo insieme e poi avete visto quanta gente abbiamo trovato, significa una sola cosa: gli italiani non credono affatto nella sua colpevolezza». Detto e sottoscritto, con l’assenso del personal trainer in manuale della politica.

Decisa. Certo lo è e soprattutto sa essere politicamente corretta quando c’è da parlare del futuro di Berlusconi: il presidente si candiderà alle europee? «Fosse per me, preferirei restasse a casa, a riposare visto che lavora già fino alle 4 del mattino, ma deciderà lui». Lei invece dice di aver già scelto: «Io invece con la politica ho chiuso». Perché il decimo comandamento delle first lady impone: mi raccomando, stai sempre un passo indietro, e lei l’ha imparato bene e molto prima del volo Roma-Cagliari, andata e ritorno.

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