La Nuova Sardegna

Noragugume, fiaccolata per rinascere

di Kety Sanna
Noragugume, fiaccolata per rinascere

Il parroco: «Siate critici, solo così potrete far cambiare il paese». Le indagini: vertice in Procura a Oristano

23 gennaio 2014
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INVIATA A NORAGUGUME. C'era tutto il paese alla fiaccolata di preghiera organizzata dagli amici di Umberto Nieddu, il giovane di 26 anni ucciso, insieme al padre Bruno, all’alba di domenica nelle campagne di Pira Birde. Mamme con bambini, giovani e adulti hanno risposto all'invito del parroco don Rossi che, nonostante la giovane età, ha mostrato una grande forza interiore e un'autorevolezza nel rivolgersi al suo gregge di anime che ha ascoltato il richiamo del buon pastore. Dall'altare si è rivolto a loro chiedendo e sapendo di poter ricevere condivisione nell’intraprendere insieme la strada del cambiamento, della non violenza.

«Oggi non siamo qui perchè siamo contro qualcuno – ha detto il sacerdote – siamo qui per noi stessi, per rimetterci in cammino e non rimanere nascosti alla chiamata di Dio. Noragugume vuole cambiare. Anche la sofferenza, la morte e la solitudine hanno un senso che ognuno troverà dentro di sé. Siate critici, solo così potrete far cambiare questo paese».

Poi si è rivolto ai giovani perché ritrovino il senso vero della vita in una società sempre più tecnologica e in cui ci si sente molto soli.

«Non dobbiamo pensare di volere a tutti i costi essere uguali agli altri – ha aggiunto – dobbiamo cercare di essere noi stessi e distinguerci per ciò che siamo. Non dobbiamo pensare di valere di più se riusciamo a conquistarci la foto in copertina; dobbiamo invece immaginarci luce per chi ci sta vicino. Purtroppo siamo sempre più soli. Voi siete creature uniche e non confondetevi con le altre. Costruite la vostra storia con le vostre idee».

La fiaccolata si è snodata per le vie del paese, lungo le strade in pietra che si affacciano sulla piazza della chiesa. Ad aprire il corteo un grande striscione giallo: «Basta violenza. Noragugume vuole pace». La marcia luminosa è stata scandita da sole voci in preghiera. Un silenzio irreale invece, rotto a tratti dall'abbaiare dei cani, in via Madonna d'Itria, davanti alla casa dei Nieddu. Lì il corteo si è fermato rivolgendo, un pensiero a padre e figlio che non ci sono più. La loro casa è rimasta come l'hanno lasciata all'alba di domenica, quando sono usciti per raggiungere la campagna a un chilometro dal paese. Dove ad attenderli c'erano i killer armati di fucile che hanno fatto fuoco e poi sono spariti nel nulla.

Indagini difficili, complicate dalla pioggia che ha cancellato le tracce. Quasi tutte. Qualcosa sarebbe infatti rimasto ed è nelle mani degli investigatori che stanno cercando di ricostruire l’agguato. Oggi gli esperti della polizia scientifica di Nuoro ritorneranno a Pira Birde per un sopralluogo più accurato, alla ricerca di ulteriori elementi anche alla luce di quanto emerso dalla perizia necroscopica.

Ieri, invece, il procuratore della Repubblica di Oristano, Andrea Padalino Morichini e il sostituto Rossella Spano, titolare dell’inchiesta, hanno fatto un summit con gli inquirenti degli uffici della Procura. Erano presenti gli agenti della squadra mobile di Nuoro e i carabinieri. Magistrati e investigatori hanno esaminato tutti gli elementi raccolti nell’immediatezza del fatto, alla ricerca di eventuali legami con altri episodi di violenza recenti, senza scartare collegamenti con la sanguinosa faida che aveva seminato il terrore a Noragugume negli anni Novanta.

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