La Nuova Sardegna

Strada della morte, sequestrati documenti

di Pier Luigi Piredda
Strada della morte, sequestrati documenti

Blitz negli uffici regionali del Corpo forestale: interrogato il comandante La Procura nuorese vuole accertare se e quando era stata predisposta la chiusura

22 gennaio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. L’inchiesta sulla strada della morte Oliena-Dorgali, nella quale ha perso la vita l’agente di polizia Luca Tanzi, va avanti spedita. In attesa dell’imminente deposito delle perizie dei tre esperti incaricati dai magistrati, nei giorni scorsi la Procura della Repubblica ha disposto ulteriori accertamenti su tutto quel che è accaduto nel corso della drammatica giornata del 18 novembre quando la violenta alluvione aveva seminato morte e distruzione. Gli investigatori inviati dai magistrati di Nuoro si sono presentati negli uffici del Comando regionale del Corpo forestale per acquisire tutta la documentazione relativa alle misure di prevenzione adottate per l’alluvione.

Gli inquirenti hanno messo sotto sequestro i computer e prelevato tutti i file contenenti i provvedimenti adottati quel giorno relativamente alla strada di Oliena e al crollo della spalletta del ponte di Oloè.

Nel provvedimento di sequestro disposto dalla magistratura di Nuoro c’era anche la richiesta di interrogatorio dei vertici del Corpo forestale regionale: il comandante regionale Carlo Masnata e il capo del settore protezione civile, Silvio Cocco. I due sarebbero anche stati iscritti nel registro degli indagati, un atto dovuto visto che erano (e lo sono tuttora) i responsabili del procedimento previsto dalla Forestale in casi di allerta meteo.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Nuoro, Andrea Vacca, titolare dell’inchiesta e il procuratore Andrea Garau vogliono fare piena luce su quel che è accaduto la sera del 18 novembre 2013 sulla strada Oliena-Dorgali. Dalla documentazione sequestrata negli uffici tecnici della Provincia di Nuoro e dalle testimonianze raccolte dagli investigatori nell’immediatezza della disgrazia sarebbero emerse delle contraddizioni sulla chiusura della strada. Diventa quindi necessaria una comparazione con le procedure tecniche avviate dai vari enti preposti alla sicurezza del territorio.

Il 18 novembre, intorno alle 14, mentre infuriava la tempesta, in Provincia erano arrivate numerose segnalazioni sulla tenuta del Ponte di Oloè: il livello dell’acqua era salito così tanto da invadere la sede stradale e le ondate di piena che si susseguivano avevano rischiato di portarsi via le poche auto che erano transitate fino a quel momento. La Provincia ha sempre sostenuto che, dopo le segnalazioni, era stata emessa un’ordinanza di chiusura immediata della strada in entrambi in sensi di marcia. Chiusura predisposta con trasenne posizionate dagli operai, rimasti anche a presidiare affinchè il blocco non venisse rimosso. Chiusura confermata da chi era passato nella strada,in particolare dai pastori di rientro a Oliena e Dorgali dopo aver messo in sicurezza il bestiame. I magistrati di Nuoro vogliono comunque accertare ogni dettaglio e quindi capire se ci sono stati “buchi” nella catena di prevenzione e controllo della strada della morte.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative