La Nuova Sardegna

Giornata della memoria a Sassari Da oggi “Lager RhapSSodie"

Giornata della memoria a Sassari Da oggi “Lager RhapSSodie"

SASSARI. Si rinnova l'appuntamento con la rassegna per le scuole organizzata dalla Cooperativa Teatro e/o Musica che, da diversi anni, promuove degli spettacoli indirizzati agli istituti scolastici...

22 gennaio 2014
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SASSARI. Si rinnova l'appuntamento con la rassegna per le scuole organizzata dalla Cooperativa Teatro e/o Musica che, da diversi anni, promuove degli spettacoli indirizzati agli istituti scolastici della Provincia di Sassari.

L'iniziativa riscuote notevole successo grazie ad un cartellone articolato e di alto valore didattico-educativo.

Il primo appuntamento incentrato sulla tragedia della Shoah dal titolo "Lager RhapSSodie" è uno spettacolo, studiato per coinvolgere attivamente i più giovani nella commemorazione della "Giornata della memoria". Allo spettacolo scritto e diretto da Emanuele Floris, è abbinato un concorso, indirizzato agli studenti che parteciperanno al matinée, che consiste nella elaborazione di una recensione oltre che ad una riflessione sulla Giornata della Memoria. In palio una borsa di studio per la migliore recensione.

"Lager Rhapssodie" andrà in scena al Teatro Civico scuole oggi, domani e il 27 gennaio alle 11.30). Mentre lunedi 27 gennaio alle 18 lo spettacolo è riservato a tutti.

Lunedi 30 Aprile 1945. La seconda guerra mondiale, ormai prossima alla conclusione, celebra la deriva dell’umanità allo sbando. Nell’istituzione dell’orrore per eccellenza- il lager- l’ufficiale nazista Klaus Uberein difende l’ultimo giorno da carnefice obbligando, sotto la minaccia delle armi, tre strumentisti ebrei all’esecuzione di un variegato repertorio musicale mentre, separati da poche centinaia di metri, le truppe alleate ingiungono l’ultimatum che prelude alla liberazione. Accompagnamento armonico alla dissonante biografia di Uberein la musica officia il rituale della morte attraverso l’estrema vitalità espressa nelle composizioni di autori quali Chopin, Wagner, Gershwin, Berlin, Beethoven, Grieg, e altri. L’ufficiale quindi, durante il racconto di una carriera votata al culto del semidio Adolf Hitler, scandendole tappe della decerebrata adesione al credo genocida del nazional-socialismo, si servirà di una propria, personalissima, rapsodia per elevarsi dallo status di mediocrità innato e dare una veste aurea al suo essere un omicida per conto terzi. Tentativo fallito perché neppure lui potrà sfuggire alla colpa, alla coscienza di un peccato indicibile, ai ricordi del male commesso che, sulla scena dell’io in frantumi, si materializzeranno con le fattezze fantasmatiche della figlia sacrificata alle ragioni della Patria, di una donna ebrea che sceglie il suicidio piuttosto che il suo amore, di una coppia di gemelle semite, da lui personalmente “eliminate”. Riflessione su uno dei capitoli più sanguinosi della Storia”.

Lager Rhapsodie “vuole attirare l’attenzione sulle storture disumane dell’obbedienza cieca e interrogarsi sulla funzione dell’arte, in particolare della musica.

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