La Nuova Sardegna

«Non posso credere a legami con la faida»

«Non posso credere a legami con la faida»

Il sindaco Michele Corda: stiamo parlando di un ragazzo che a quei tempi aveva dieci anni

20 gennaio 2014
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NORAGUGUME. Il sindaco Michele Corda e l’assessore ai lavori pubblici Angelo Pilosu sono i primi a voler allontanare il duplice delitto dalla faida che per anni ha insanguinato il loro paese.

«Posso parlare a nome della comunità e dire che siamo addolorati per questa nuova tragedia. Il paese è stordito e incredulo – ha detto il primo cittadino –. Stiamo parlando di un ragazzo di 26 anni che all’epoca della faida ne aveva solo dieci. È triste che un giovane come Umberto che pensava a lavorare e a passare qualche ora della sua giornata con gli amici abbia fatto questa fine. Era benvoluto da tutti».

Il sindaco che amministra il paese dal 2001 sottolinea il fatto che, essendo un centro di poche anime, a Noragugume i rapporti di parentela sono scontati.

«Questi Nieddu sono parenti dei Nieddu della faida ma non da vicino – ha aggiunto Corda – e non posso credere che tutto ciò sia collegato ai fatti di quegli anni. Una famiglia già segnata dal dolore: la madre del ragazzo era andata via, così come la sorella maggiore lasciando Umberto col padre. Un giovane che non era possibile odiare perché non dava fastidio a nessuno? Un ragazzo esemplare a cui in paese volevano tutti bene».

A testimoniarlo la presenza di tanti cittadini che mossi dal dolore hanno fatto tappa nelle campagne di Pira Birde in segno di vicinanza verso una famiglia che ormai non esiste più.

Non si trovano spiegazioni a questo duplice delitto che tutto il paese pensa potrebbe invece essere maturato nel mondo della campagna. «Spesso basta una parola di troppo, uno sconfinamento – aggiungono i cittadini – che gli animi si alterano fino a perdere la ragione e arrivare a compiere delitti imperdonabili come questi».

Ieri tutti, nessuno escluso, hanno rivolto il loro pensiero al ragazzo ammazzato senza un apparente motivo.

È stato sottolineato il grande impegno e la dedizione al lavoro di Bruno Nieddu il cui nome però, è stato pronunciato poche volte dagli amici e conoscenti che sono accorsi a Pira Birde. Lacrime e sentimenti di tristezza sono invece stati esternati per il figlio che potrebbe aver pagato, ingiustamente, per qualcosa che non ha fatto. (k.s.)

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