La Nuova Sardegna

SAN VERO MILIS. Doveva essere un sabato di allegria. Quella moto, appena comprata e da mettere subito in strada per farla ammirare ai due figlioletti e alla moglie Annalisa, era l’oggetto che avrebbe dovuto strappare un sorriso all’intera famiglia. È stata invece quella moto a portare verso la morte Pino Selis. La storia di un pomeriggio tragico era iniziata con un sorriso. Il commerciante originario di Busachi, ma ormai adottato da San Vero Milis dove la sua gestione del market Nonna Isa funzionava alla perfezione, aveva dapprima fatto fare un giro ai due figlioletti, un maschietto e una femminuccia. Li aveva fatti salire in sella con sè, mantenendo la massima prudenza.

Finita la brevissima passeggiata con loro, ha fatto salire la moglie per compiere quelle poche decine di metri del viaggio verso la morte. La strada di penetrazione agraria, asfaltata circa un anno fa, passa nella zona in cui c’è il famoso sito archeologico di S’Uraki ed è in quella zona chiamata Serra Pittia che Pino Selis abitava. La sua dimora era una carina villetta di campagna, lontana poco più di un chilometro dal centro abitato.

Originario di Busachi, dove tuttora vive la sua famiglia – il fratello vi gestisce un’altra attività commerciale – e quella della moglie Annalisa, Pino Selis aveva trovato a San Vero Milis il posto giusto in cui lavorare. I clienti non mancavano e il market navigava in buone acque nonostante la crisi.

San Vero era quindi la sua nuova casa, tanto che, nella tenuta di campagna, allevava anche un cavallo. Sempre cordiale – spesso aveva chiesto ai vicini di terreno il permesso per farvi pascolare il proprio animale – intratteneva rapporti con tantissime persone non solo per questioni di commercio. Ma la tela del ritratto di un lavoratore e di una famiglia felici si è strappata di fronte a una curva sbagliata. (e.c.)