La Nuova Sardegna

Tentizzos, recintata l’area destinata ai campi da golf

di Alessandro Farina
Tentizzos, recintata l’area destinata ai campi da golf

La Condotte immobiliari va avanti: proprietà da valorizzare Ma il Comune non ci sta e sollecita la rimozione delle reti

17 gennaio 2014
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BOSA. Mentre è in partenza dal Comune la richiesta di ripristino dei luoghi a Tentizzos, dopo la posa senza autorizzazione di una rete metallica a delimitazione della proprietà sulla fascia vicino alla provinciale per Alghero, in città si aprono nuovi dibattiti a margine della questione golf, rimasta sopita per mesi. Condotte immobiliari infatti non ha rinnovato i contratti per l’utilizzo dei terreni alle due ditte che si occupavano dei servizi turistici a Tentizzos e di estrarre il tufo trachitico nell’ultima cava ancora operativa a Sa Sea, altra vasta area di proprietà del colosso immobiliare. «Si trattava di situazioni transitorie, ereditate, su proprietà che vogliamo valorizzare» afferma l’amministratore delegato di Condotte Giuseppe Vadalà. Che ribadisce la scelta di puntare sul green lungo la costa di Bosa, come sulle strutture di supporto turistico ricettivo nella vicina Sa Miniera. Sulla demarcazione a Tentizzos, nastro metallico alto un metro e ottanta sostenuto da paletti piantati vicino alla provinciale Bosa-Alghero: «C’era una rete, c’è tuttora e ci sarà sempre, come in tutte le proprietà», afferma Vadalà, richiamando a questioni ritenute più utili al dibattito generale. Mentre l’Ufficio tecnico comunale, che ha eseguito un sopralluogo con gli uomini della Forestale, verificato che non era arrivata alcuna richiesta di autorizzazione, intende «notificare alla proprietà l’ingiunzione di rimozione ed il ripristino dei luoghi» rivela il sindaco Pierfranco Casula. Altro argomento scottante è il mancato rinnovo per l’utilizzo dei terreni alla società che gestiva i servizi ai camperisti a Tentizzos. Come all’impresa che garantiva l’apertura dell’ultima cava di tufo trachitico, meglio conosciuto a Bosa come trachite rosa, a Sa Sea. I cui cinque soci, dopo cinquant’anni di attività dell’impresa e buona parte della città e dintorni costruiti con questa pietra, hanno venduto i macchinari e si apprestano a lasciare gioco forza il cantiere. «Si tratta di normali situazioni, evoluzioni, della gestione della proprietà. Che è da valorizzare immobiliarmente. Queste erano attività transitorie rimaste», ribadisce Giuseppe Vadalà. Valorizzazione che ha un preciso indirizzo: trovare investitori per la realizzazione del campo da golf a Tentizzos e delle strutture turistico ricettive a Sa Miniera, nel cui quadro le due piccole imprese locali non trovano evidentemente collocazione per Condotte. «La morte di quei terreni è quella del golf, non altro, lo abbiamo verificato in mille modi. Se poi li vogliono lasciare come intervento di parco pubblico li esproprino. Ma noi siamo una società che fa valorizzazione immobiliare, la linea non cambia. Non li abbiamo comprati per lasciarli così», dice l’amministratore delegato. Mentre sulla proposta emersa qualche mese fa, di valutare la possibilità di inserire nella bozza di intenti Comune-Condotte altre possibilità, prevedendo magari per il green l’utilizzo di Sa Sea, «no, Tentizzos è un golf superlativo. Quello di Sa Sea, se pure viene fuori, è banale come tanti altri». Mentre gli investimenti a Sa Miniera «Sono legati ai servizi per Tentizzos. Il golf però, come erroneamente è stato detto, non porta nuove cubature: le abbiamo già», conclude l’amministratore delegato di Condotte.

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