La Nuova Sardegna

La provocazione di un tetraplegico sardo: «C’è l’assistente sessuale, voglio vivere in Germania»

di Mario Bonu
La provocazione di un tetraplegico sardo: «C’è l’assistente sessuale, voglio vivere in Germania»

Gavino Fadda, disabile di 44 anni di Osilo (Sassari), è impegnato nel sociale e nella difesa dei portatori di handicap. «È una figura professionale rispettosa della nostra dignità»

15 gennaio 2014
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OSILO. «Voglio andare a vivere in Germania!»: è il messaggio-provocazione lanciato sul suo profilo Facebook da Gavino Fadda, il tetraplegico osilese protagonista di tanti momenti della vita socio-culturale del paese.

Ma perché Gavino vorrebbe andarsene nel paese teutonico? Per una considerazione molto semplice, e allo stesso tempo non comoda da affrontare: perché in quel paese esiste la figura dell’“assistente sessuale”.

Gavino Fadda, 44 anni, un’intelligenza pronta e vivace in un corpo che non lo asseconda nella sua volontà – la tetraplegia gli impedisce l’uso delle gambe e gli limita fortemente quello delle mani e della parola – vive la sua condizione di disabile fin dalla nascita. Ha fatto a Osilo la scuola dell’obbligo, ottenendo anche brillanti risultati, ma poi, per obiettive difficoltà, ha abbandonato gli studi. È però perfettamente inserito nella comunità osilese, ed ha collaborato a lungo con il servizio sociale del Comune, con cui ha prodotto il video “Currides corrides”, un manifesto sulla condizione dei disabili. Ha anche pubblicato una raccolta di poesie in sardo ed ha scritto alcune canzoni entrate nel repertorio dei cantadores sardi.

 

 

 

La figura dell’assistente sessuale l’ha scoperta da un video su Youtube, dove una mamma ed un figlio disabile parlano in maniera libera, con grande garbo e sensibilità, dei problemi sessuali delle persone con handicap. Nel dibattito che subito ne è seguito su Facebook, è intervenuto Gavinuccio Paglia, che con altrettanta sensibilità scrive: «Gavino ha ragione da vendere. Come dice il video, nei paesi nordici è riconosciuta la figura dell'assistente sessuale per chi ha una disabilità come la sua. Pensate, (ma pensateci seriamente, riflettiamo!) di avere 20 o 30 anni ed avere un cervello brillante ed una vivace intelligenza, …gli ormoni che viaggiano al massimo e non avere l'uso nemmeno delle mani, avere la mente ed il corpo pieno di impulsi e non potere fare niente per tradurli in sensazioni, in emozioni, in piacere». E Angela Loru ha aggiunto: «Piuttosto che vederti andare in Germania, investirei per aprire uno studio per assistenti sessuali a domicilio. Nel caso, sono cosciente del fatto che non sarà tanto facile, ma ciò che mi spaventa maggiormente non è la burocrazia, ma la "disabilità" mentale che ci circonda».

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