La Nuova Sardegna

Scuola, la direzione sarda attacca la Regione: «Crea il caos»

di Felice Testa
Scuola, la direzione sarda attacca la Regione: «Crea il caos»

Lettera di fuoco a Cappellacci: la giunta non ci informa e non ci consulta. «Per il piano del 2014-2015 stessa procedura bocciata dal Tar nel 2013»

11 gennaio 2014
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CAGLIARI. Errare, si sa, è umano. Così come è altrettanto risaputo che perseverare nell'errore conduce sul terreno del diabolico. In estrema sintesi è quanto il vicedirettore dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, imputa alla Regione, in una richiesta di chiarimenti sulla delibera di approvazione delle linee guida del dimensionamento scolastico in Sardegna, pubblicata sul sito istituzionale.

Una comunicazione formale e burocratica nei toni, infuocata nella sostanza. La Regione, secondo il dirigente dell’ufficio scolastico, con la delibera sul dimensionamento scolastico per il 2014-2015 non farebbe altro che ripetere lo stesso procedimento, oggetto di ricorso poi accolto dal Tar, che portò all’annullamento del dimensionamento 2013-2014.

Al di là degli aspetti tecnici, il senso generale della richiesta di chiarimenti sembra suggerire un sospetto di incompetenza nei confronti dell’assessorato regionale all’Istruzione, che reitera un vizio di forma, già determinante lo scorso anno, oltre ad un deficit di informazione nei confronti dell’ufficio scolastico da parte della Regione. La lettera di Feliziani è indirizzata al presidente Ugo Cappellacci, all’assessore Sergio Milia, e, per conoscenza, all’avvocatura dello Stato, ai dirigenti scolastici della Sardegna e ai sindacati .

«La Regione Sardegna – esordisce Feliziani – ha approvato le linee guida per il dimensionamento scolastico 2014/2015 con delibera di giunta n. 53/73 del 20-12-2013. Tale delibera non è mai stata comunicata a questa Direzione né risulta sia stata comunicata ad alcuno dei soggetti interessati al procedimento del dimensionamento scolastico. Ogni tentativo di avere conoscenza del contenuto è risultato vano fino alla data del 7 gennaio 2014 quando la delibera stessa è stata resa visibile e scaricabile dal sito web istituzionale della Regione. La stessa non risulta a tutt'oggi pubblicata sul Buras telematico, unica forma di pubblicità per dare piena e legale conoscenza del contenuto».

Diciotto giorni per rendere noto il contenuto della delibera appaiono a Feliziani, evidentemente, una procedura non del tutto celere. «Con tale delibera – prosegue la nota – la Regione Sardegna pone il termine del 10 gennaio alle province per inviare i piani di dimensionamento approvati, in maniera da consentire l'adozione della conseguente delibera regionale per il 2014/2015 entro il 20 gennaio 2014. Risulta evidente – sottolinea il vicedirettore – la sproporzione tra il tempo (mesi) utilizzato dalla Regione stessa per emanare le linee guida e il tempo assegnato agli enti locali (comuni e province) per poter adempiere con consapevolezza delle indicazioni regionali e con regolarità amministrativa relativamente agli atti di rispettiva competenza. Si parla di 20 giorni teorici, comprendenti tutte le festività natalizie, se la delibera fosse stata resa disponibile immediatamente, mentre si parla di appena 4 giorni dal momento in cui la stessa è stata resa conoscibile, e neppure nella prevista forma di legge». Al terzo punto della richiesta di delucidazioni, Feliziani affonda il colpo: «Di particolare gravità appare poi nell'approvazione della suddetta delibera la mancata acquisizione del preventivo parere della commissione consiliare competente ai sensi dell'art. 14 della L.R. 31/84. La mancata acquisizione preventiva del parere è stata la causa dell'annullamento, da parte del Tar Sardegna, del dimensionamento scolastico 2013/2014 relativamente ai ricorsi che hanno impugnato tale vizio. E' incomprensibile,quindi, come la Regione torni a seguire la stessa procedura, dichiarata illegittima dal giudice amministrativo, esponendo di conseguenza anche l'Amministrazione scrivente e le istituzioni scolastiche al rischio di ulteriori contenziosi perdenti. Si chiede perciò – conclude Feliziani dopo avere elencato un puntiglioso memorandum delle incongruenze connesse alla delibera – di conoscere in base a quali considerazioni giuridiche la Regione Sardegna ritenga applicabile la previsione dell'art. 14 L.R. 31/84 al procedimento del dimensionamento scolastico e una volta ritenuto applicabile l'art. 14, come abbia ritenuto legittimo deliberare senza acquisire preventivamente il parere di cui all'art. 14 e, quindi, in palese violazione di quanto dallo stesso previsto (come confermato dal Tar con sentenze 593, 594 e 598/2013) esponendo così l'intera procedura a rischio di annullamento».

In calce, la richiesta di “una cortese, urgente risposta”.

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