La Nuova Sardegna

Distratti contributi per 68 milioni

di Mauro Lissia
Distratti contributi per 68 milioni

Servizio idrico: risultano inaccessibili all’advisor una parte dei conti vincolati

10 gennaio 2014
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CAGLIARI. Parte dei documenti contabili di Abbanoa continuano ad essere blindati: neppure gli esperti di Deloitte, l’advisor incaricato dall’autorità d’ambito di controllare i conti della società, sono riusciti a ottenerli. Risultato: la fase uno della relazione sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica consegnata al commissario dell’Aato Alessandro Bianchi e da questi al sostituto procuratore Giangiacomo Pilia non è completa e soprattutto non è esaustiva. Scrive Deloitte: «Alla data odierna (il 3 dicembre 2013) non è stato possibile ottenere il dettaglio dei movimenti in entrata e in uscita registrati sui conti di contabilità della società relativamente al periodo 2003-2008». Alla stessa data, scrive ancora Deloitte «risulta incompleto l’ottenimento della copia degli estratti conto bancari». Si tratta, come risulta in un allegato alla relazione, dei documenti relativi a sedici conti correnti, sui quali pende un grosso punto interrogativo. Legato al quesito principale che l’Aato ha posto all’advisor: partendo dalle relazioni degli organismi di controllo, Deloitte è stata chiamata a stabilire se i contributi pubblici destinati alla realizzazione di opere siano stati utilizzati in modo anomalo, soprattutto per le spese correnti. Quesito fondamentale anche per la Procura, che indaga contro ignoti sulle ipotesi di peculato, falso e abuso d’ufficio anche in relazione a questo aspetto. Si trattava di capire sei dai conti correnti che lo statuto impone di vincolare all’uso per investimenti e opere siano uscite somme in direzioni diverse. La risposta di Deloitte, malgrado parte dei documenti bancari sia rimasta coperta, è chiara: «Le analisi hanno evidenziato la presenza di movimenti originati da causali che non appaiono inerenti allo scopo specifico della realizzazione degli investimenti per cui i medesimi conti correnti sono stati accesi». Non si tratta di piccole somme, perché Deloitte è riuscita ad accertare che solo nel periodo 2009-2012, sui uno dei conti vincolati del Banco di Sardegna, risultano uscite verso conti correnti ordinari di Abbanoa pari a 68 milioni e 600 mila euro, mentre da altri conti dedicati agli investimenti, oggi quasi congelati, sono usciti 43 milioni e 600 mila euro. In tutto quindi, secondo la relazione di Deloitte, la direzione generale di Abbanoa sembra aver speso 112 milioni e 200 mila euro per scopi impropri, slegati dalla destinazione originaria stabilita dalla Regione o almeno non spiegati. Una scelta che a parte i possibili profili penali, sui quali indaga la Procura, è in pieno contrasto con gli accordi formali sottoscritti tra Abbanoa e l’Autorità d’ambito, che Deloitte riporta in sintesi nella prima parte della relazione.

Fin qui il problema delle somme distratte, cui Deloitte - su richiesta dell’Aato - dedica molte pagine. Fra l’altro salta fuori che al 30 settembre 2013 Abbanoa risulta colpita da provvedimenti di pignoramento per tre milioni e 400 mila euro. Deloitte conferma quanto riferito dagli organismi di controllo anche per quanto riguarda i vertici della società: «Il sistema delle procure e dei poteri - è scritto nella relazione - è molto incentrato sull’amministratore unico e sul direttore generale, che limitano la facoltà di iniziativa dei dirigenti». Mancano, secondo l’advisor, posizioni decisionali intermedie e soprattutto i «necessari flussi informativi» che servono a «facilitare gli opportuni scambi di informazioni ai livelli direttivi». L’informatizzazione - il progetto Siris - invece sembra aver compiuto qualche passo avanti ma rimane in forte ritardo rispetto ai tempi stabiliti, il che rende difficile l’integrazione dei dati originati dagli oltre 120 enti di gestione idrica accorpati in Abbanoa, quindi l’esame delle utenze e il controllo delle esazioni. Problemi non nuovi che per Deloitte non sono stati risolti.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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