La Nuova Sardegna

A Teulada più torio che a Quirra

di Mauro Lissia
A Teulada più torio che a Quirra

La Procura disporrà a breve nuove perizie, ma il pericolo per la salute è certo

09 gennaio 2014
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CAGLIARI. Le percentuali di Torio 232 riscontrate nell’area del poligono militare di Teulada risultano superiori da dieci a venti volte rispetto a quelle presenti normalmente nell’ambiente naturale. E’ il primo risultato emerso nel corso dell’inchiesta sull’inquinamento nel basso Sulcis condotta dal pm Emanuele Secci. Il dato, davvero inquietante, rivela una chiara analogia tra la situazione di Teulada e quella di Quirra, che ha generato un processo con venti imputati. Ma la situazione appare più grave.

Le ipotesi. Si aprono di conseguenza prospettive investigative piuttosto interessanti: se il fascicolo è aperto contro ignoti e senza ipotesi di reato, il magistrato è impegnato sul fronte del disastro ambientale, ipotesi gravissima che dovrà essere verificata con approfondimenti scientifici. Per adesso la certezza in mano al magistrato è che i cittadini di Teulada hanno respirato per anni e forse respirano ancora il pericolosissimo metallo diffuso dai missili Milan di fabbricazione italiana, il cui impiego nelle esercitazioni belliche è stato revocato prima in Francia e poi anche nel nostro paese.

Il nesso di causalità. Mancano invece due elementi fondamentali perché l’inchiesta possa virare su concrete ipotesi di reato: i dati epidemiologici sulle cause di morte nell’area di Teulada e la prova sul nesso di causalità, vale a dire la dimostrazione che all’origine delle patologie letali riscontrate nella popolazione ci sia proprio l’uso del Torio 232. Ma i prossimi passi dell’inchiesta saranno rivolti esattamente in questa direzione: il pm Secci si prepara a chiedere una ricerca epidemiologica e a nominare un consulente che dovrà lavorare sia sul campo che sulla lettura dei dati.

Danni per la salute. Non è detto però che per arrivare alla conclusione dell’indagine e alla contestazione di reati sia indispensabile certificare inoppugnabilmente la causa delle patologie. Per una ragione emersa già con chiarezza già nella vicenda processuale di Quirra: la pericolosità per la salute del Torio 232 è un fatto accertato e riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale. Inalare e respirare i residui di questo metallo provoca l’insorgenza di diverse malattie. Semmai l’incertezza sulla mortalità del Torio è legata ai tempi di latenza: si parla di vent’anni, quindi soltanto nell’arco di due decenni la Procura potrebbe acquisire dati inequivocabili sul livello di pericolosità del metallo sprigionato dai missili Milan. Ma se i rischi connessi all’uso del Torio 232 sono certi e la Procura dovesse stabilire che dei missili Milan è stato fatto un uso improprio, senza controlli, già questo potrebbe bastare per una valutazione giudiziaria della situazione. In linea con la tendenza, ormai diffusa nel paese, ad un’interpretazione anche preventiva delle norme penali. Intervenire subito sul poligono di Teulada potrebbe essere indispensabile per mettere in sicurezza l’area e la popolazione civile. Ecco perché bisogna fare in fretta, prima che le possibili sanzioni servano solo a punire i responsabili.

L’inquinamento marino. L’altro fronte dell’indagine riguarda l’ambiente di Sarroch. Qui si parla di inquinamento industriale e il primo passo è stato l’analisi dei molluschi filtratori nelle acque che vanno da Cagliari a Pula. Già l’anno scorso era stata accertata la presenza di idrocarburi nei mitili, ora sono emersi altri elementi d’indagine sui quali gli specialisti incaricati dal pm Secci sono impegnati a lavorare negli ultimi mesi. Top secret i risultati delle ultime analisi, la sola certezza che attraversa il segreto investigativo è che il mare di Sarroch è tutt’altro che sano. La concentrazione di idrocarburi nelle acque sarebbe significativa, il punto interrogativo riguarda l’origine o le origini, oltre che le eventuali responsabilità. Difficile non pensare al viavai di petroliere che solcano il mare davanti alla Saras, il discorso si complica quando si cerca una relazione diretta tra lo stato del mare e l’attività industriale a terra. Tempo qualche mese e il magistrato avrà a disposizione elementi di valutazione concreti. Ma è probabile che i filoni d’inchiesta su Sarroch e su Teulada finiscano per separarsi in vista delle conclusioni.

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