La Nuova Sardegna

Uggias: la Barracciu umiliata

Uggias: la Barracciu umiliata

Le reazioni degli alleati dopo il passo indietro della ex candidata a governatore

02 gennaio 2014
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SASSARI. La linea che separa a metà il destino del centrosinistra è tracciata a Oristano. Nella direzione fiume che si è conclusa con il passo indietro non troppo spontaneo della ex candidata governatore Francesca Barracciu. Le sue parole di addio al vetriolo hanno scatenato una tempesta. E diviso a metà partito e alleati. «L’Italia dei Valori aveva accettato l’esito delle primarie, anche se gestite male e concluse peggio – dice il segretario regionale dell’Idv Giommaria Uggias –. Ma la rinuncia di Francesca Barracciu, mortificata da un giustizialismo a orologeria e da un giochino della vecchia politica interno ed esterno al Pd, crea ulteriore smarrimento nei sardi che si erano riconosciuti nel centrosinistra. In questo contesto si restringono le possibilità di vittoria del centrosinistra alle prossime regionali e la precedente posizione di vantaggio difficilmente potrà essere recuperata da una scelta di vertice». Anche il leader della Base, Efisio Arbau, è durissimo con la scelta del Pd. «Il ritiro di Francesca Barracciu è una violenza al sistema democratico – afferma Arbau –. La truffa dell’esito delle primarie è l’ennesima dimostrazione che il sistema non tollera le decisioni della base». Anche all’interno del Partito democratico qualcuno trova il coraggio di parlare. «Quello di Francesca è stato un atto straordinario di generosità politica – dichiara Chicco Porcu, consigliere regionale del Pd –, ma lascia addosso una grande amarezza. La verità è che il Pd e la Sardegna non si sono dimostrati pronti per una governatrice donna vissuta, in troppe circostanze, come un pericolo perché fuori dalle tradizionali logiche maschili nella guida dei partiti e nella gestione del potere in Sardegna. Quanto è successo ha poco a che fare con le preoccupazioni per l’impatto nell’opinione pubblica dell'indagine della magistratura sui fondi ai gruppi». Ma c’è anche chi saluta con entusiasmo la scelta di cambiare candidato. Sel ora rilancia l’alleanza con il Pd.. «Il Pd e la sua candidata hanno avuto un grande coraggio – dice il segretario regionale di Sinistra Ecologia Libertà Luca Pizzuto, – e hanno compiuto un grande atto di responsabilità da cui possiamo ripartire tutti insieme per battere questo governo delle destre. Cappellacci è il peggior governatore che la Sardegna abbia avuto dai tempi del vicerè. Ora discutiamo di programmi». L’Upc invoca il coinvolgimento della coalizione per la scelta del candidato governatore. «Apprezziamo la sensibilità di Francesca Barracciu che, nonostante avesse tutte le carte in regola, ha rinunciato alla corsa per il governo della Sardegna – dice il segretario nazionale dell’Upc Antonio Satta –. Concordiamo con lei che il candidato del centrosinistra dovrà essere una donna. Ma dovrà anche essere deciso da tutta la coalizione, senza che sia imposto, calato dall'alto dal Pd». (l.roj)

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