La Nuova Sardegna

Fondi gruppi Sardegna, perquisizioni a raffica e cinque nuovi indagati

di Mauro Lissia
Fondi gruppi Sardegna, perquisizioni a raffica e cinque nuovi indagati

Accusati di peculato Oppi e Cappai (Udc) e i sardisti Sanna, Solinas e Planetta. Blitz della polizia giudiziaria. Trovati tre dipinti negli uffici Psd’Az - FOTO

17 dicembre 2013
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CAGLIARI. Onorevole, siamo della polizia giudiziaria: c’è un decreto di perquisizione per lei, dovrebbe farci entrare. Erano all’incirca le otto e Giorgio Oppi, aplomb da politico consumato e preparato ad affrontare ogni avversità, ha spalancato senza batter ciglio la porta del suo appartamento di Quartu, in via Austria. Mentre gli investigatori frugavano nei cassetti, il potentissimo leader dell’Udc sarda e nazionale ha letto il provvedimento ed ha appreso di essere indagato con l’accusa di peculato aggravato per l’uso improprio dei fondi destinati ai gruppi politici regionali.

Quattro anni. Il pm Marco Cocco gli contesta spese per 112mila 950 euro sostenute tra luglio del 2004 e gennaio del 2008. Una cifra importante, per certi versi in linea con il peso specifico del personaggio, notabile amatissimo a Iglesias e nel Sulcis, padre padrone della sanità pubblica e privata nel sud dell’isola, ex assessore regionale, ex parlamentare, l’uomo con cui ogni governatore della Sardegna negli ultimi vent’anni ha dovuto fare i conti prima di qualsiasi scelta politica importante. Stavolta i conti glieli ha fatti la Procura della Repubblica e sono conti preoccupanti, che vanno ad aggiungersi al rinvio a giudizio immediato già deciso dal gip di Cagliari per l’imbarazzante vicenda della partecipazione al congresso Udc di Perugia, secondo l’accusa a spese della Regione. Come dire: un vizietto ricorrente, almeno stando al magistrato.

La visita. Oppi, difeso dall’avvocato Massimiliano Ravenna, avrà dunque una nuova imputazione da chiarire. Così come i quattro consiglieri regionali che con le perquisizioni eseguite ieri sono entrati ufficialmente fra i 65 onorevoli sardi sotto inchiesta per i fondi ai gruppi: sono i sardisti sassaresi Giacomo Sanna ed Efisio Planetta, il collega dei quattro mori Christian Solinas e l’altro Udc Nello Cappai. Tutti hanno ricevuto di primo mattino la visita della polizia giudiziaria, difficile credere che siano rimasti sorpresi: dopo mesi e mesi in cui la politica sarda ha risposto con un silenzio scettico all’iniziativa della Procura cagliaritana, ora è chiaro che a tremare dev’essere tutto il palazzo del potere regionale e che nessuno può sentirsi immune dall’obbligo di giustificare spese per migliaia di euro sostenute con i fondi pubblici.

Quadri inventariati. A Sanna, difeso da Agostinangelo Marras, il pm Cocco contesta spese ingiustificate per 50mila euro, compresi tre quadri che a casa sua non c’erano, così come non sono saltati fuori oggetti o documenti di un qualche interesse per l’indagine. Niente penne Montblanc, Rolex, argenteria, oggetti di lusso come quelli scoperti nelle case di altri onorevoli sardi. Quando poi gli investigatori hanno ispezionato gli uffici del gruppo Psd’Az hanno trovato tre dipinti del noto artista cagliaritano Fofo Floris ed è per quelli che è finito nei guai giudiziari l’ex assessore regionale ai trasporti Christian Solinas, difeso dall’avvocato Luigi Concas: gli investigatori hanno accertato che al momento dell’acquisto delle opere, in tutto cinquemila euro, era il solo consigliere presente. I quadri peraltro risultano inventariati e alla conclusione della legislatura o all’eventuale scioglimento del gruppo sardista sarebbero rimasti nel palazzo del Consiglio. La posizione di Planetta, almeno a guardare le cifre, sembrerebbe più complessa: difeso anche lui dall’avvocato Marras, deve rispondere di spese ingiustificate per 79mila euro. Nulla di specifico, però: nel decreto di perquisizione che riguarda la sua casa sassarese non era indicata alcuna contestazione dettagliata. Infine Nello Cappai, il quinto nome nuovo dell’inchiesta: ha saputo leggendo il decreto di perquisizione di essere indagato, non ha ancora nominato un difensore di fiducia e ha spiegato che la contestazione riguarda spese per diecimila euro.

Già indagati. Gli altri quattordici consiglieri cui la Procura ha fatto perquisire appartamenti e uffici erano già tutti indagati nelle diverse fasi del procedimento, che ora dovrebbe andare rapidamente verso la conclusione: sono Salvatore Amadu (già Udc, oggi Pdl, presidente della seconda commissione consiliare), Andrea Biancareddu (Udc, attuale assessore all’Ambiente), Franco Cuccu (Udc, in carica nella precedente legislatura, ora ex consigliere), Chicco Porcu (già Progetto Sardegna, oggi nel Pd), Giuseppe Cuccu (Pd), Alberto Randazzo (Udc nella passata legislatura, oggi Pdl, presidente della commissione Industria), il fratello Vittorio (Udc, non più in carica) e Sergio Milia (Udc, attuale assessore regionale alla Cultura), Mario Bruno (già capogruppo del Pd, ex Progetto Sardegna e attuale vicepresidente del Consiglio regionale), gli ex consiglieri Antonio Biancu (Margherita oggi Pd), Antonio Calledda (Pd) e Sergio Marracini (Udeur), gli attuali consiglieri Renato Lai (Sardegna è già domani) e Sergio Obinu (Udc).

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