La Nuova Sardegna

Colletta dei boss in carcere a Nuchis

Colletta dei boss in carcere a Nuchis

Raccolti in poche ore 800 euro nell’istituto di massima sicurezza aperto un anno fa

09 dicembre 2013
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TEMPIO. La solidarietà supera le sbarre delle carceri. L’eco del disastro che si è abbattuto nella Gallura costiera è arrivato ai 180 detenuti di massima sicurezza di Nuchis attraverso la televisione e il racconto degli educatori. Il passaparola tra boss e gregari è stato immediato, e in poche ore i detenuti hanno raccolto 800 euro, un contributo che è stato già inviato al sindaco di Tempio «per i cittadini che sono stati colpiti dall’alluvione», come è scritto sul bonifico bancario, e che presto arriverà a destinazione.

Per raccogliere questa somma gli ospiti del supercarcere di Nuchis - tutti personaggi di spicco della criminalità organizzata italiana - per alcuni giorni hanno rinunciato all’acquisto di sigarette, riviste e alimentari. L’iniziativa è trapelata solo ieri, durante la fase organizzativa del concerto che si terrà nel salone principale del penitenziario domani, quando sul palco salirà il cantautore Piero Marras con il suo repertorio di canzoni in limba e in italiano. Un concerto che rientra nel programma di reintegro e acculturamento dei detenuti avviato un anno fa con l’apertura della struttura di massima sicurezza.

Un lavoro impegnativo seguito dalla popolazione carceraria che, contrariamente ad altre e ben più drammatiche situazioni detentive, ha instaurato un rapporto di collaborazione con il personale della polizia penitanziaria (sempre ridotto all’osso) e gli educatori impegnati nel progetto finanziato dal ministero della Giustizia che reinveste i fondi ricavati dalla vendita dei prodotti realizzati dai carcerati e messi in vendita in diversi negozi italiani.

L’arrivo dei detenuti sottoposti a regime di alta sicurezza venne accolto con preoccupazione da alcuni rappresentanti politici, primo tra tutti il deputato Mauro Pili di Unidos, che aveva espresso preoccupazione per l’introduzione nelle carceri sarde di pezzi da novanta che avrebbero potuto importare il germe della criminalità organizzata attraverso l’arrivo di parenti e compari che sarebbero arrivati nell’isola.

I detenuti si trovano nei tre istituti di pena di massima sicurezza di Nuchis in Gallura; Bancali, vicino a Sassari e Massama, a Oristano. (g.p.c.)

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