La Nuova Sardegna

Pili: «A Furtei arsenico 1000 volte oltre il consentito»

Pili: «A Furtei arsenico 1000 volte oltre il consentito»

Le analisi in un centro accreditato: «Quantità impressionanti di metalli pesanti»

13 novembre 2013
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FURTEI. Nel lago dei veleni di Furtei c'è arsenico mille volte di più di quello consentito per le acque potabili. Lo denuncia il deputato ex Pdl Mauro Pili, leader del movimento Unidos, comunicando l'esito delle analisi di laboratorio: tutta la documentazione è stata trasmessa al ministero dell'Ambiente attraverso un'interrogazione parlamentare. «Si tratta di risultati sconvolgenti – attacca Pili – basti il dato comparativo dei parametri dell'arsenico per capire la gravità della situazione: nell'invaso è presente arsenico per 1100 microgrammi per litro, mentre la legge prevede per le acque potabili appena 10 microgrammi. Quantitativi impressionanti di metalli pesanti: 1210 microgrammi di nichel contro i 10 consentiti per legge, selenio 150 microgrammi a fronte di 10 previsti, rame con concentrati di 115 milligrammi a fronte di 1 milligrammo consentito per legge, cadmio 270 microgrammi a fronte di 5 consentiti dai parametri delle acqua potabili». Per l'ex presidente della Regione, si tratta di una vera e propria bomba ambientale: «Il rischio tracimazioni e infiltrazioni è sempre in agguato. Soprattutto pericolose stagnazioni all'esterno del lago che confermano che ci sono percolati che hanno superato la stessa barriera del bacino di veleni. I referti delle analisi fatte da un laboratorio accreditato confermano tutto quanto si immaginava. L'arsenico contenuto nell'acqua è il più grave dei pericoli per la salute umana e per l' ambiente. Nessuna forma di vita è possibile a contatto con quelle sostanze». Pili chiede un immediato intervento: «Occorre disporre subito un apparato di monitoraggio e di screening della popolazione e lo stesso deve essere fatto per tutti i lavoratori che hanno operato in quell'area. È indispensabile una verifica puntuale sulla catena alimentare circostante. Inderogabile un intervento di bonifica radicale con la rimozione di tutte queste sostanze prima che il danno sia irrimediabile. Se non ci saranno risposte siamo pronti alla mobilitazione».

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