La Nuova Sardegna

«Ecco il motore bio alimentato a urina»

di Andrea Massidda
«Ecco il motore bio alimentato a urina»

Il progetto di un imprenditore di Gonnosfanadiga presentato ad Alghero: «Può essere utilizzato anche per camion e mezzi industriali»

12 novembre 2013
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ALGHERO. L’energia pulita, riciclabile e a costo zero capace di far girare per ore il motore di un’automobile, di una barca o di macchinari industriali? Non solo esiste, ma circola nel nostro corpo: si chiama pipì. La possibile soluzione per risparmiare sui carburanti arriva dal progetto di energia autoprodotta dall’urina presentato domenica scorsa ad Alghero in occasione di un convegno-mostra sulle innovazioni verdi organizzato da Legambiente nella sede del Parco di Porto Conte. L’ultima idea nata contro il caro benzina, già sperimentata in varie parti del mondo, è stata i perfezionata e resa fruibile da Franco Lisci, imprenditore di Gonnosfanadiga, la cui azienda fa parte del polo produttivo La Casa Verde CO2.0. È lui, ricercatore, progettista di impianti con un passato alla Fiat , che sarebbe riuscito a risolvere alcune problematiche che sinora non avevano consentito il decollo di questa sorta di energia alla spina. Impedimenti come la sicurezza del generatore, la formazione della condensa e delle particelle veicolate, i materiali reflui alla fine del ciclo di produzione di energia, la rumorosità del motore, le dimensioni e l'ingombro dell'impianto.Tutte questioni superate, stando almeno a quanto è stato raccontato nel corso della presentazione di domenica. Franco Lisci con il suo progetto avrebbe creato una variante in grado concretamente di ridurre e non di poco l’uso dei costosissimi e inquinanti idrocarburi sfruttando l’urina. Che da scarto diventerebbe risorsa, o meglio sostanza fondamentale per attivare il processo di elettrolisi necessario a produrre energia. L'imprenditore del Medio Campidano ha ideato e realizzato due differenti tipologie di motori alimentati dalla pipì: uno serve per i mezzi di trasporto, l’altro per usi domestici o industriali. Ma la cosa ancora più sorprendente è che uno dei problemi, a sentire Lisci, sarebbe stato risolto con l’impiego di un filtro specifico fatto al 100 per cento da pura lana di pecora sarda, prodotto dall’azienda Edilana, con sedi a Guspini e Bitti. Le proprietà di questo materiale impediscono infatti la formazione di condensa, sono disinquinanti. «L’urina è un’energia pulita, ricavata senza impiego di petrolchimici, biomasse, senza produrre gas e, considerate le minime dimensioni dell'impianto, senza consumo di suolo», spiega Franco Lisci. L’energia prodotta dall'impianto a urina sarebbe adatta anche per i motori di automobili, camion e barche che potrebbero usare soltanto urina pura al posto della benzina o di altri carburanti. «Tuttavia – continua Lisci – per lo Stato italiano questo uso è illegale, mentre è consentito l’uso di additivi, così abbiamo realizzato dei trasformatori che consentono di mettere l’urina nel motore delle automobili anche parzialmente». I risultati, a detta di Lisci, sono più che incoraggianti. «Su un’auto a benzina c'è un risparmio del 35 per cento, su un’auto a gasolio del 60, su auto a gas dell’80. «Alla fine del processo la pipì si trasforma in acqua ricca di sostanze utili a nutrire la terra», sottolinea Daniela Ducato, coordinatrice di Casa Verde C02.0. E si può utilizzare anche l’urina animale. «Uso l'urina di capre e pecore per alimentare il motore in fase di predisposizione – conferma Monica Saba, allevatrice di Arbus – e produrre con energia pulita i miei formaggi e cioccolatini al latte di capra, azzerando così la CO2».

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