La Nuova Sardegna

Calendario “Sorres”: solidarietà tra sorelle contro la violenza

Monica De Murtas
Calendario “Sorres”: solidarietà tra sorelle contro la violenza

Un’iniziativa della Rete delle donne di Sassari. Dodici fotografe e sei scrittrici per sostenere la casa protetta

03 novembre 2013
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SASSARI. Poesia e immagini per sostenere la lotta contro la violenza sulle donne e contro il femminicidio, questo il progetto della Rete delle Donne di Sassari che lunedì 11 novembre alle 17.30 nella Sala Angioy della Provincia presenterà il calendario “Sorres”. Nonostante questi temi siano molto dibattuti sono ancora pochi gli strumenti concreti per contrastare il fenomeno. In particolare in Sardegna le donne che subiscono violenze e maltrattamenti possono rivolgersi solo ai pochi centri antiviolenza presenti nel territorio, Proprio con la “mission” di trovare nuove risorse, umane ed economiche per far fronte al problema nasce, da un'idea di Luana Farina della Rete delle donne di Sassari, il progetto "Sorres". «Il calendario rappresenta il tempo che scorre, simbolicamente dunque ripropone la quotidianità dell'emergenza – dice Farina – ma al tempo stesso racconta attraverso foto, poesie e racconti il diritto delle donne a vivere senza paura, armonicamente».Immagini di donne raccontate da altre donne, con una sensibilità e solidarietà tutte femminili. «I proventi dell’iniziativa verranno destinati al progetto “Un’altra vita per le donne”, – dice Rita Nonnis di Donne in Carrelas, gruppo che ha aderito all'iniziativa “Sorres" – . Vogliamo in questo modo sostenere tutte coloro che lasciano la casa protetta del Centro antiviolenza Aurora di Sassari e ritornano, con gravi disagi pratici e complesse tensioni psicologiche, alla vita di tutti i giorni».

Al calendario hanno contribuito diciotto artiste, sarde di nascita o di adozione, unite per riflettere e stimolare soluzioni a questa nuova guerra. Tra le 12 fotografe troviamo nomi affermati e giovanissime artiste visive: Claudia Baldus, Giusy Calia, Patrizia Cau, Giulia Mameli, Paola Rizzu, Paola Fiori, Rosathea Cossu, Francesca Randi, Veronica Muntoni, Rita Chessa, Fabiola Ledda, Chiara Cossu hanno contribuito al progetto portando le loro diverse esperienze e sensibilità, ma anche le personali tecniche espressive.

Un'operazione analoga quella proposta dalle sei scrittrici: Tetta Becciu, Rita Bonomo, Lalla Careddu, Luana Farina, Savina Dolores Massa, Roberta Tomaselli Arrigoni. Metriche dolci e testi sferzanti, crudi, scritti in italiano e in sardo hanno conferito ulteriore forza narrativa agli scatti raffrontando i diversi caratteri del femminile e i molteplici modi di percepire, subire e metabolizzare la violenza. «Spingendo l’immagine verso una forte capacità evocativa, ineluttabilmente allusiva di una strisciante violenza mai nascosta, – scrive dell'opera Mariolina Cosseddu– le fotografe artiste non rinunciano mai all’estetica compositiva, all’impaginazione raffinata, alla suggestione lirica, estremo omaggio ad una bellezza femminile troppe volte oltraggiata».

Anche la voce di un uomo si unisce solidale al coro delle donne: «Mi assento da quel maschile che non ha mai conformato il mio spirito – scrive Alberto Masala nella presentazione –. Scelgo l’Etica che si prende cura di chi, per debolezza culturale, isolamento, fragilità affettiva, s’incolpa della propria disgrazia come se dipendesse da un’ancestrale incapacità di genere. E, invece di ribellarsi, tace, tollera, sopporta sofferenza e depressione nella fatalistica frustrazione di un falso destino che crede implicito del proprio essere femminile». Nei prossimi mesi saranno comunicati gli esiti dell’iniziativa che rappresenta un piccolo dono per un grande progetto, un gesto d’amore, tangibile e significativo, della Rete delle Donne di Sassari, sorelle per sorelle.

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