La Nuova Sardegna

«Finanziamenti Cipe, l’unica speranza è che l’Ue conceda la proroga»

«Finanziamenti Cipe, l’unica speranza è che l’Ue conceda la proroga»

SASSARI. Sui fondi Cipe per il settore idrico ora non resta che incrociare le dita. Gli 89 milioni stanziati dal Comitato sono appesi a una proroga di un anno richiesta alla Comunità Europea. La...

20 ottobre 2013
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SASSARI. Sui fondi Cipe per il settore idrico ora non resta che incrociare le dita. Gli 89 milioni stanziati dal Comitato sono appesi a una proroga di un anno richiesta alla Comunità Europea. La speranza che non si perdano è appiccicata a una sorta di mal comune-mezzo gaudio: «Tutti gli Stati si trovano nella stessa situazione di ritardo nell’utilizzo dei fondi – spiega il commissario dell’Ato Sandro Bianchi (foto)– dunque è lecito credere che l’Ue sposti la scadenza e non cancelli le risorse. Certo che non sfruttare 89 milioni con tutto quel che c’è da fare in Sardegna sulle reti idriche sarebbe un peccato mortale». Come però si sia arrivati senza progetti pronti al termine ultimo del 31 dicembre, è una questione spinosa, soprattutto perché i finanziamenti Cipe risalgono al 2011. «Sono commissario dell’Ato dallo scorso giugno e non mi sento di poter rispondere per il passato». C’è stato un braccio di ferro sull’interpretazione di una norma sul riconoscimento degli oneri di progettazione. Per Abbanoa era un servizio aggiuntivo, rispetto a quelli già erogati e coperti dalla tariffa sull’acqua, che sarebbe dovuto essere contrattualizzato e retribuito. L’Ato e la Regione la pensavano diversamente. A mollo nell’incertezza i finanziamenti Cipe sono rimasti in freezer per due anni, salvo poi essere riesumati quando il Cipe ha dato l’ultimatum per l’utilizzo. Ma ormai era troppo tardi per predisporre in tempo dei progetti preliminari da bandire.

«Se la proroga verrà concessa – spiega Bianchi – il problema sulle spese di progettazione sarà risolto. Quei costi infatti sono coperti dagli stessi finanziamenti, alla voce spese tecniche. Perciò Abbanoa potrà tranquillamente prenderli in carico». Solo che lo staff messo in campo per gestire gli interventi Cipe al momento conta tre unità. «Posso esprimere solo un parere da esterno, da chi cioè non conosce minuziosamente l’organigramma della società. Tuttavia resto convinto che una implementazione del settore progettazione sia necessaria».

Il commissario dell’Ato è molto ottimista anche per i quattro progetti Cipe del comparto fognario ancora non andati in gara. Si parla 24 milioni di euro con scadenza 31 dicembre. «Gli interventi di Sant’Antioco, Quartu, Orosei e Igliesias adesso sono al vaglio dell’Ufficio tecnico regionale. Contiamo di ricevere le autorizzazioni per appaltarli in tempo utile». (lu.so.)

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