La Nuova Sardegna

Teatro Stabile, in arrivo Bergonzoni e Rossi

di Walter Porcedda
Teatro Stabile, in arrivo Bergonzoni e Rossi

Presentata la stagione: cinque nuove produzioni, progetti speciali, riprese di spettacoli di repertorio e ospitalità

27 settembre 2013
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CAGLIARI. Il cartellone c’è perchè esiste la voglia di fare. E di guardare in avanti, sulla strada delle collaborazioni e delle aperture, come quella delle produzioni e l’allargamento del pubblico su base regionale e a diverse fasce sociali. Le intenzioni ci sono tutte, mancano sono le istituzioni. Così, Maria Grazia Sughi, presidente del Teatro Stabile di Sardegna che nel presentare ieri le attività della nuova stagione non ha certo risparmiato le critiche e gli strali verso chi è accusato di mostrare scarsa attenzione nei confronti del teatro e della cultura. A cominciare dalla Regione per le solite vicende dei tagli ai finanziamenti ma anche per la scarsa sensibilità («abbiamo chiesto diverse volte, ma senza successo, un incontro»). Ma anche nei confronti del Comune capoluogo non si scherza. Riferendosi al bando di gestione del Teatro Massimo, Sughi, dopo aver detto «abbiamo preparato un progetto importante, serio e trasparente per guardare in avanti» ha poi sbottato: «Ma quanto tempo ci vuole per leggere questo progetto? Come possiamo pensare ad investire per i prossimi quattro anni se non abbiamo certezze. Questo teatro ce l’abbiamo o no? Che si decidano». Una cosa è certa «sarebbe davvero grave se non ci fosse più un teatro di produzione che dà lavoro a tante persone. Finora abbiamo tenuto la barra del timone dritta per non rovesciare la barca». Ma attendere oltre non si può. Anche perchè «è difficile avere una visione progettuale in assenza di certezze». Sia di spazi che di finanziamenti. Si continua a lavorare – spiegano ancora quelli dello Stabile – con passione e voglia di fare, spesso a costo di duri sacrifici, ma le istituzioni, insomma devono fare la loro parte.

E veniamo al cartellone. Cinque nuove produzioni della compagnia (due con la regia di De Monticelli. “Pirandello/Beckett” (“All’uscita” e “Atto senza parole”) (19/22 dicembre) ed “Elena” (2-5 maggio). Francesco Brandi dirige “Due donne che ballano” di Benet (17-21 gennaio), Veronica Cruciani con “Una fetta biscottata sotto il divano” (in scena con “Una donna di lettere” e “Doris e Irene parlano da sole” dal 18 al 30 marzo). Torna “Alcatrax” di Susanna Mameli coprodotta dallo Stabile con Anfiteatro Sud e dedicato alla cartiera di Arbatax (22-25 novembre).

Tornano anche due opere di repertorio. “Storie di famiglia”, regia di Penchenat in scena nella settimana della Memoria dal 25 gennaio al 2 febbraio. L’altra è “I miracoli del Barone di Munchausen”, regia di Laura Pazzola dal 15 dicembre al 6 gennaio.

Per il cartellone dedicato all’ospitalità, un gradito ritorno è quello della rivelazione tedesca Familie Floz che dopo il successo dello scorso anno proporrà dall’8 al 10 novembre “Hotel Paradiso”.

Il 26 e 27 novembre va in scena “L’amore è un cane blu” di e con Paolo Rossi con le musiche dei Virtuosi del Carso.

Il 17 e 18 febbraio anteprima del nuovo spettacolo di Alessandro Bergonzoni (manca ancora il titolo). Beppe Navello invece porta in palcoscenico dodici giovani attori in “Il divorzio” di Vittorio Alfieri (4 e 5 marzo).

Progetto speciale infine “Alice” dal testo di Lewis Carrol, regia di Anna Zapparoli con Benedetta Borciani (dal 28 febbraio al 2 marzo).

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