La Nuova Sardegna

Una maxi-consulenza per far luce sui conti di Abbanoa

L’inchiesta giudiziaria vuole spulciare sui bilanci traballanti della scoietà che gestisce l’acqua pubblica

13 settembre 2013
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CAGLIARI. Una maxi-consulenza per fare piena luce sui bilanci traballanti di Abbanoa, verificare entrate e uscite nell’arco di otto anni di attività, spulciare il capitolo scottante delle consulenze, verificare se i contributi regionali mirati su opere pubbliche e infrastrutture idriche siano stati spesi secondo la legge. L’incarico è stato già conferito dal pm Giangiacomo Pilia, che indaga per peculato e falso, al commercialista Giuseppe Aste che affiancherà gli specialisti della Guardia di Finanza nell’esame dei documenti e degli atti amministrativi acquisiti a luglio nella sede cagliaritana della società che gestisce il servizio idrico integrato in Sardegna. Aste consegnerà al magistrato una prima relazione nel giro di due settimane e in base a quella la Procura deciderà i prossimi passi da compiere. Poi ci saranno gli approfondimenti in un’inchiesta dalla prospettive clamorose.

Intanto arriva una nota di precisazione dal commissario dell’autorità d’ambito Alessandro Bianchi, che il 10 settembre ha richiamato con una nota piuttosto secca Abbanoa perché venisse attivato il servizio di conciliazione concordato con l’Adiconsum, uno sportello al quale gli utenti possano rivolgersi per ottenere spiegazioni sul calcolo dei consumi e negoziare i pagamenti. Bianchi chiarisce che la lettera inviata alla società di gestione del servizio non era una diffida e neppure un richiamo ma «esclusivamente una richiesta di informazioni sull'attivazione di una procedura che, a parere di questa gestione commissariale, riveste una rilevante importanza nella gestione del rapporto con gli utenti e sulla cui attivazione una associazione di consumatori aveva riscontrato il permanere di criticità». La scelta di indirizzarla anche alla Procura, che indaga su Abbanoa, è legata al fatto che Adiconsum si era rivolta con le sue note di protesta anche alla magistratura di Cagliari e di Oristano.

Chiarito quindi il significato dell’iniziativa, che suona comunque come un richiamo e una diffida ad adempiere agli impegni assunti con Adiconsum («si invita a rendere operativo da subito il servizio e a fornire chiarimenti in merito» era scritto nella nota firmata dal direttore generale dell’Ato Maurizio Meloni) si attende la risposta del direttore generale Sandro Murtas e soprattutto che il servizio di conciliazione venga aperto. (m.l)

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