La Nuova Sardegna

Evade 1,5 euro: sigilli alla gelateria per 3 giorni

Evade 1,5 euro: sigilli alla gelateria per 3 giorni

Stop della Guardia di Finanza nell’ultimo fine settimana di agosto per una storica attività del centro di Olbia. E a Baja Sardinia un succo di frutta costa 20 euro

26 agosto 2013
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OLBIA. Mancano all’appello quattro scontrini e la gelateria dovrà chiudere per tre giorni. Una sanzione pesante, figlia delle leggi inflessibili per combattere l’evasione fiscale. Ammutolita la titolare della gelateria, alla quale la Guardia di finanza ha ordinato lo stop nell’ultimo fine settimana di agosto, ancora in piena stagione turistica. È accaduto a Olbia, nel centralissimo corso Umberto stracolmo di turisti. La gelateria è la «Smeralda» di Mirella Manzotti, famiglia bergamasca, 18 anni di gustosa attività nel centro storico, praticamente un’istituzione in città.

Secondo gli accertamenti effettuati dalle Fiamme gialle, alla «Smeralda» negli ultimi cinque anni sono stati contestati quattro verbali per evasione fiscale. Si tratta di due scontrini da 1 euro, di uno scontrino da 6.50 euro e di un altro da 1.50 euro. Calcolata l’Iva al 10%, l’evasione totale si attesta intorno a 1.50 euro. Inflessibile la Finanza ha ordinato la chiusura della gelateria nel prossimo week end, cioè l’equivalente di una sanzione pecuniaria molto pesante (all’incirca 6.000 euro).

«Ho protestato – è il racconto della Manzotti – ma mi è stato risposto che ormai era troppo tardi e che avrei dovuto presentare ricorso in tribunale. Non volevo regali o sconti, chiedevo solo che la chiusura forzata venisse spostata anche solo di 15 giorni per permettermi di lavorare.

La notizia è passata veloce come un lampo su Twitter dopo che l’Huffington post l’ha ripresa dalle news del sito internet Olbianova. Solidarietà all’imprenditrice, ma neanche troppa meraviglia. Da sempre, infatti, eccessi e paradossi sono il sale dell’estate in Gallura. Tutto è esagerato: la lunghezza delle barche o delle piscine, ma anche i conti in ristorante e in discoteca a Porto Cervo. L’ultima segnalazione è rimbalzata ieri ancora su Twitter e in pochi minuti ha fatto il giro di tutti i giornali on line: 20 euro per un succo di frutta, 120 euro per quattro succhi e due bicchieri di vino. Naturalmente il maxi scontrino non è quello di un bar qualsiasi, piuttosto uno dei lounge bar più chic della Costa Smeralda, il Phi beach di Baja Sardinia. Insomma, come andare da Bulgari in via Condotti e scoprire che i gioielli costano cari, più che altrove. Eppure persino Flavio Briatore si è indignato (sempre su Twitter): «Chi fa questi prezzi dovrebbe essere multato, è una vergogna». Come se il suo Billionaire non fosse il primo della black list dei conti salati. Secca la replica dei titolari del Phi beach (questa volta affidata a Facebook): «Ci sorprende abbia destato tanto scalpore uno scontrino di 120 euro per 6 consumazioni servite a un tavolo di un locale che accoglie una media di 5.000 clienti al giorno nel mese di agosto. Un club dove l’ingresso è libero e gratuito con consumazione facoltativa. I prezzi dei drink e del servizio offerto sono regolarmente indicati sulle cocktail list e, comunque, i nostri clienti sono liberi di consumare i drink al tavolo, al tavolo con servizio dedicato oppure in qualunque altra parte del locale, senza servizio, a un prezzo inferiore».(m.b.)

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